A dodici anni dalla chiusura che aveva privato Verona di una delle sue trattorie storiche tempio di convivialità dei veronesi, nota anche ai turisti, riapre Trattoria La Pigna, al numero 4B nell’omonima via, a pochi passi da Piazza delle Erbe
La sfida di rilanciare un pezzo importante della storia ristorativa scaligera è stata raccolta dai fratelli Luca e Silvia Gambaretto, alla guida del Gruppo Do It Better, che assieme al rinomato Ristorante Maffei, comprende già insegne diverse e complementari, come AMO Bistrot (di recente entrato nella selezione Michelin grazie alla sua originale proposta fusion) e Oblò (riferimento per gli amanti del comfort food).
Tutte collocate sull’asse di quelli che furono il Decumano e il Foro dell’antica città romana (lungo il quale si trova, non a caso, anche La Pigna, che va a completare in maniera coerente l’offerta). I due giovani oltre ad avere così realizzato il desiderio avanguardista espresso dal padre Ferdinando quindici anni fa, mettono in campo con il loro team un progetto mirato a declinare il concept di una trattoria contemporanea, ripensata all’insegna della libertà e di una minore ritualità, più consono allo stile di vita odierno
«La Pigna si propone di valorizzare in chiave moderna l’aspetto divertente e lo spirito dinamico dell’esperienza enogastronomica tipicamente veneta, spostandosi di sedia in sedia, da una stanza all’altra – spiega Silvia Gambaretto, che dirige anche il Maffei in Piazza Erbe – Si può iniziare dal tradizionale goto de vin con qualche cicchetto, per poi proseguire comodamente seduti al tavolo, per consumare un pasto in piena regola».
«Libertà è la parola chiave che racchiude l’essenza de La Pigna – spiega il ceo Luca Gambaretto – Il locale rinasce in continuità con la sua storia di luogo di aggregazione dei veronesi e dei turisti, abbracciando la filosofia della convivialità randomica, tipica e identitaria della trattoria delle origini, pensata come una forma di convivium, nel senso profondo di luogo di piacere e condivisione».
La ristrutturazione, ora illuminata da luci di design, propone travi a vista vissute e pareti in mattone nude, tavolate e sedute rustiche, volendo ricreare negli occhi dei veronesi un’atmosfera suggestiva che richiama vecchi ricordi. Il locale conta all’incirca settanta coperti e l’esperienza completa si snoderà nei tre diversi ambienti: all’ingresso, il banco bar è dedicato all’aperitivo informale, variante espressa e di qualità della cucina, svincolata dalle dinamiche del servizio in sala; sulla destra, il secondo locale, totalmente accessibile grazie a una comoda rampa, è destinato a pranzi festivi e cene anche infrasettimanali per una trentina di coperti; la taverna interrata, incorniciata da affascinanti volte a botte, aumenta la capienza della prima sala e può essere riservata in occasione di eventi privati.
In cucina si trovano piatti concreti e classici che parlano delle radici, senza schemi né confini, con ingredienti selezionati e un’esecuzione a regola di disciplinare.
Alla presentazione alla stampa dopo sfiziosi cicchetti (nella foto a destra), ci hanno proposto al tavolo tra i primi la ‘Pasta e fagioli’ (nella foto di apertura), i ‘Bigoli con le sarde’ e le ‘Penne alla vodka’ (nella foro sopra), di secondo il ‘Fegato alla veneziana’ e la ‘Tagliata di cavallo’, per poi concludere con un iconico ‘Tiramisù’. Ad accompagnare la proposta gastronomica abbiamo trovano nella carta vini per lo più etichette di piccoli produttori, con qualche nome noto dalle zone vicine Soave e Valpolicella, altri biologici provenienti da altre regioni come per esempio Frank Cornelissen dall’Etna in Sicilia e Mura Mura in Monferrato.
Riteniamo che Trattoria La Pigna può tornare a essere di nuovo un luogo di riferimento per i nostalgici, gli appassionati della buona cucina e i curiosi di provare etichette non scontate in una carta dei vini che a nostro avviso è realizzata con competenza.
Photo @ Cafè Brioches