Petra Pforr, responsabile marketing, eventi e vendite della Società Agricola Villa Santo Stefano di Pieve Santo Stefano in provincia di Lucca, ha presentato al press lunch organizzato dall’ Ufficio Stampa ZEDCOMM presso Trattoria Arlati cinque referenze della collezione vinicola della cantina, ossia un vino bianco, uno rosato e tre rossi (foto 1).
Villa Santo Stefano
La nascita dell’azienda trova i propri prodromi nel 2001 quando gli attuali proprietari, Wolfgang Reitzle e la moglie Nina Ruge, acquistano l’antica villa Bertolli, dalla nota azienda produttrice di olio, comprensiva di uliveto e di un ettaro di terreno vitato.
È un luogo ameno, non lontano dal mare, il sito perfetto per trascorrervi le vacanze. Ma quando i nuovi proprietari assaggiano la prima produzione dell’olio e del vino dei propri possedimenti, ne intuiscono il potenziale e decidono di diventare produttori.
Per inciso Wolfgang Reitzle, ingegnere, ha sempre lavorato soprattutto nel settore delle automobili, ma non solo, ricoprendo ruoli dirigenziali e di responsabilità ai massimi livelli. Ciò per dire che lo stesso standard di alto livello che lo ha contraddistinto nei settori dell’industria in cui ha operato, l’ha trasferito nella nuova realtà oleo vinicola. Pertanto si è circondato di professionisti del calibro di Alessio Farnesi, enologo, Antonio Spurio, agronomo ed enologo consulente esterno, Alessandro Sgarzi, agronomo e amministratore unico di Villa Santo Stefano e successivamente si è avvalso del contributo esterno dell’enologo Attilio Pagli. Ciò vale anche per il comparto dell’olio dove, grazie ai suggerimenti dei fratelli Pruneti, produttori di olio di altissima qualità, ha investito sulla conservazione sotto azoto dell’olio franto.
La tenuta negli anni si amplia, i filari di vino si moltiplicano perché se la zona, grazie anche a Bertolli, è conosciuta soprattutto per l’olio, è altresì vocata alla viticoltura.
La produzione
Ma facciamo un passo indietro. Nel 2006 viene prodotta la prima bottiglia: si chiama Loto ed è un vino rosso dal taglio bordolese, vera passione di Wolfgang Reitzle. Grazie all’accoglienza positiva che ha ricevuto, la proprietà decide di intraprendere nuove produzioni con l’acquisto di altri terreni così da arrivare a sette ettari di vigneto. Le condizioni climatiche della tenuta sono invidiabili: poco lontana dalla costa beneficia del respiro del mare; è protetta dai venti freddi dalle Alpi Apuane e dall’Appennino e nelle annate regolari non mancano le piogge.
Dopo Loto sono prodotti altri vini a cominciare da Sereno, rosso vinificato unicamente con vitigni autoctoni.
Ma la passione per il Cabernet spinge la proprietà a guardare verso la Maremma dove negli scorsi mesi ha acquisito nella zona di Marciano 11 ettari per la produzione di Cabernet Franc in purezza e dove trasferirà la produzione di Loto, mentre le uve lucchesi destinate a quest’ultimo entreranno far parte della cuvée di Volo, il rosso ultimo nato. La consulenza di Attilio Pagli sarà preziosa anche in Maremma considerato che, per utilizzare un idiomatismo, conosce questo territorio come le proprie tasche.
La cantina, costruita nel 2006 è stata ultimata nel 2014. Negli anni la gamma dei vini si è ampliata e conseguentemente anche la produzione, che ha raggiunto 50 mila bottiglie. La filiera ha controlli rigorosissimi: attenta selezione delle uve; controllo delle temperature dei tini troncoconici d’acciaio; impiego delle macro e micro ossigenazioni durante la fermentazione gestibile anche da remoto. Inoltre l’Azienda dispone di una barricaia di 150 botti di rovere francese rinnovate annualmente di un terzo. Le uve vendemmiate in Maremma dopo la raccolta sono trasportate in cantina in camion frigorifero; prima della lavorazione sono portate a 8 °C, per evitare ossidazioni.
Ma veniamo ai vini. La collezione della Casa comprende oltre ai 5 vini sopra ricordati, una produzione limitata di Cabernet franc che deve ancora essere imbottigliata. Da notare, che a esclusione di Loto, tutti gli altri vini degustati riproducono in etichetta due ali, ispirate da una circostanza locale, la presenza nel parco della villa di numerose statue alate. Dopo tre anni di conversione, dal 2021 tutti vini sono certificati biologici.
La degustazione
Loto Toscana IGT 2019 (foto 2)
Abbiamo già accennato a Loto, il primo nato e, in attesa del Cabernet franc in divenire, il vino che è più nelle corde della proprietà. Il nome floreale è stato suggerito dalla presenza delle ninfee che vegetano nel laghetto di proprietà, così da ricordare il loto, un’altra pianta acquatica molto simile, simbolo di purezza e spiritualità. Il vino nasce da uve cabernet sauvignon (50%), merlot (40%) e petit verdot (10%). La selezione vendemmiale è segnatamente severa tant’è che per ogni vite sono selezionati non più di quattro grappoli; tutti processi sono manuali e la fermentazione del mosto si svolge in 12 giorni. Il vino è elevato in barrique per un periodo che, dipendentemente dall’annata, va da 12 a 18 mesi, in barricaia a 15 °C. Il vino matura successivamente in vasche di cemento e una volta composta la cuvée Loto affina almeno sei mesi in bottiglia.
Note gustative
Nel calice riflette colore rosso rubino che vira al granato.
Al naso piccoli frutti, mirtillo nero, ribes nero, ricordi floreali e di melissa, precedono note speziate e boisé; sentori di liquirizia, di melissa, di cioccolato.
Per quanto il vino sia ancora giovane in fase evolutiva, già si apprezzano il tannino morbido e levigato, l’acidità integrata, che armonizzano con la componente alcolica la quale pur essendo ben espressa non appesantisce il sorso che è lungo e fresco non rallentato dal tannino.
Abbinamenti
Tagliolini al sugo di cinghiale, brasato di manzo.
Gioia Toscana IGT Vermentino 2021 (foto 3)
Prodotto unicamente con uve vermentino; le uve sono criomacerate alcune ore prima di proseguire con la fermentazione del solo mosto in acciaio a temperatura controllata per 15-20 giorni. Il vino ottenuto matura 6 mesi sui lieviti in acciaio quindi viene imbottigliato.
Note gustative
Colore giallo paglierino chiaro.
Al naso è molto fresco, pulito; si riconoscono sentori di frutta a polpa gialla, in particolare di pesca e di ananas, ma anche di fiori bianchi.
In bocca è invitante, si evidenzia la freschezza e una ben delineata mineralità con note saline.
Abbinamenti
Pasta al sugo di pesce, sogliole al vino bianco.
Luna Toscana IGT Rosato 2021 (foto 4)
Essendo la proprietà vicino alla costa, nel 2018 si è voluto dar vita a un vino da “bordo piscina”: con questo spirito è nato il rosé Luna perché il nostro pianeta ha spesso questo colore. È prodotto con uve sangiovese e merlot in ugual misura. I grappoli diraspati subiscono una leggera pressatura e il mosto macera sulle bucce per 2 ore giusto il tempo per conferire alla massa una pallida coloritura rosa. Prosegue quindi la fermentazione del solo mosto come per Gioia. Il vino matura in acciaio sino al febbraio successivo alla vendemmia; è quindi imbottigliato.
Note gustative
Colore cipolla ramata chiara.
Profumo pulito, ricordi di frutti come pesca, fragola, oltre a fiori di campo.
In bocca è fresco, di piacevole beva, immediato, con note fruttate di pesca ed è fresco piacevole, non impegnativo, facile beva.
Abbinamenti
Acciughe in guazzetti, capesante gratinate.
Sereno Colline Lucchesi DOC Rosso 2019 (foto 5)
Sereno nasce nel 2015, un’annata eccezionale, per implementare la produzione con un vino nato da vitigni autoctoni toscani. L’uvaggio comprende l’80% di sangiovese, quindi il 20% di canaiolo, colorino e ciliegiolo. La fermentazione avviene in acciaio e dura circa 15 giorni, quindi il vino è elevato per 12 mesi in botti grandi di 2.000 litri.
Note gustative
Colore rosso rubino tendente al granato.
Al naso ricordi di frutta estiva matura, prugna, ciliegia, ciliegia sotto spirito, sentori di rosa e di viola, note balsamiche, di macchia mediterranea e leggera speziatura.
In bocca l’impatto è morbido, il tannino soffice e una piacevole freschezza fornisce tensione al sorso.
Abbinamenti
Triglie in umido, tartare di manzo
Volo Toscana IGT Rosso (foto 6)
Nasce nel 2019 ed è uscito nel 2020 durante la pandemia; il nome, pertanto, vuole essere di buon auspicio, ossia la ripresa del volo. È l’ultimo nato, prodotto con uve cabernet sauvignon 40%, petit verdot 40% e alicante 20%, delle vigne più giovani, vinificate separatamente in acciaio. I vini ottenuti sono assemblati e fatti maturare in vasche di cemento per 10 mesi prima dell’imbottigliamento.
Note gustative
Possiede colore rosso rubino violaceo.
Profumo fruttato con ricordi di piccoli frutti neri, note erbacee e nuance balsamiche.
In bocca è fresco, di piacevole beva senza rinunciare a un’equilibrata complessità con tannino soffice.
Abbinamenti
Carni rosse alla brace, formaggi di lungo affinamento.