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Lunedì 5 febbraio in occasione della giornata di prevenzione dello spreco alimentare, si è svolto a Milano un convegno per illustrare a giornalisti e operatori il programma di Costa Crociere  4GOODFOOD che ha come obiettivo la riduzione del 50 per cento degli sprechi alimentari a bordo delle navi della compagnia entro il 2020. Di fatto è stata l’occasione per approfondire aspetti globali legati alla sostenibilità e pertanto si sono succeduti relatori di fama internazionale. Ne è emersa la criticità del pianeta anche in considerazione della Conferenza sul clima di Parigi del dicembre 2015, dove195 paesi hanno sottoscritto un accordo giuridicamente vincolante sul clima mondiale. Un primo impegno dell’accordo consiste nel contenere l’aumento della temperatura per la salvaguardia dell’ecosistema terrestre: di fatto il 2017 è stato l’anno più caldo degli ultimi 250 e la temperatura è in veloce crescita, ben più rapida di quella fissata a Parigi. Di pari passo l’ONU ha stabilito l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile per lo Sviluppo Sostenibile che prevede entro il 2030 il dimezzamento dello spreco alimentare.

Infatti a fronte di circa 800 milioni di persone malnutrite, come ha spiegato Peter Bakker, Presidente World Business Council for Sustainable Delevelopment (WBCSD),  un terzo del cibo prodotto ogni anno per il consumo umano, pari a 1,3 miliardi di tonnellate, va perduto. Si produce cibo che permetterebbe di sfamare 12 miliardi di persone, come ha specificato Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, mentre la popolazione mondiale ne conta 7 miliardi e mezzo. Ciò in altri termini significa che non bisogna aumentare la produzione di cibo in previsione dell’incremento demografico dei prossimi anni, in quanto è sufficiente diminuire lo spreco e ciò è necessario in quanto gli scarti fisici impattano sull’ecosistema, tema affrontato da Enrico Giovannini, fondatore e portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile (ASviS).

L’Agenda ONU 2030 si prefigge 17 obiettivi che riguardano la fame nel mondo; l’utilizzo di energie rinnovabili, incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile; promuovere l’innovazione e un’industrializzazione equa, responsabile, sostenibile e altri traguardi di non minore importanza. In questo contesto si inquadra il programma 4GOODFOOD di Costa Crociere. Prima di entrare nel merito, va detto, per meglio capire la portata e l’importanza di questa compagnia navale in termini di impatto ambientale, che eroga 54 milioni di pasti annui; la nave ammiraglia, Diadema, ospita tra passeggeri e personale più di 5 mila perone, come una cittadina e come tale se non si adotta una gestione basata sulla sostenibilità potrebbe di per sé essere e con il resto della flotta, rilevante fonte di inquinamento.

Ora il programma 4GOODFOOD, che vede la collaborazioni di partner quali Fondazione Banco Alimentare Onlus, Cittadinanzattiva, Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Winnow, ha già portato a dei cambiamenti. Il programma prevede il dimezzamento degli sprechi a bordo del 50 per cento, pari a una riduzione di 1.189 tonnellate di CO2 entro il 2020, ossia, come spiega Neil Palomba, Direttore Generale di Costa Crociere, con 10 anni di anticipo sull’Agenda ONU. Sprechi già ora “contenuti” se si considera che nei ristoranti si sprecano in media 284 g di cibo a persona per pasto, contro i 216 g della flotta così che per il 2020 lo scarto sarà quantificato in poco più di cento grammi per pasto. La scelta sostenibile di Costa Crociere svolge implicitamente un ruolo di sensibilizzazione sul tema della sicurezza ambientale che, attraverso i 19 mila membri dell’equipaggio, coinvolge e coinvolgerà i 2 milioni di passeggeri annui così da promuovere e diffondere anche a terra uno stile di vita più consono. Il programma prevede la rielaborazione dell’offerta gastronomica in un’ottica sostenibile selezionando materie prime di qualità con attenzione alla dieta mediterranea e utilizzando 572 ricette regionali e locali. La mappatura, la quantificazione e l’analisi degli sprechi, insieme alla formazione di 2400 addetti, ha già permesso una riduzione degli scarti.

Ma per chiudere il cerchio anche gli ospiti devono a loro volta assumere modelli di comportamento responsabili soprattutto nell’area buffet dove talvolta i piatti sono colmati di cibo che non viene interamente consumato. Da una prima sperimentazione, il 90 per cento dei passeggeri ha accolto positivamente le indicazioni della campagna con una conseguente riduzione del 20 per cento degli sprechi del buffet generati dagli ospiti. Grazie inoltre alla legge 166/2016 promossa dall’onorevole Maria Chiara Gadda, le eccedenze alimentari (non quindi gli scarti, ma le preparazioni non servite come ha spiegato la stessa Gadda) con la collaborazione della Fondazione Banco Alimentare, sono state redistribuite per fini sociali e in solo sei mesi nei porti di Savona e di Civitavecchia sono state recuperate e distribuite 16 mila porzioni di qualità. Inoltre Costa Crociere sostiene l’iniziativa degli orti in Africa, con la creazione di 50 orti, promossa dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità. Il contributo al progetto sarà erogato grazie alla diminuzione degli sprechi del buffet.

Più in generale il programma 4GOODFOOD rientra in una visione di economia circolare che si contrappone a quella lineare sino ad oggi adottata. Quest’ultima consiste nell’estrazione di materie prime sempre nuove, nel consumo di massa e nella produzione notevole di scarti alla fine della vita del prodotto con conseguente danno ambientale come contaminazioni, emissioni di gas serra. Per contro l’economia circolare si basa su tre principi ossia la riscoperta dei giacimenti di scarti per produrre materia utile, cosa attuata anche con la raccolta differenziata. Smettere di sprecare il prodotto, ossia utilizzare ciò che riempie magazzini, cantine, armadi e non viene utilizzato, mentre invece potrebbe essere messo in circolazione e condiviso con altri consumatori in una logica di sharing. Interrompere la morte prematura della materia a volte buttata anche se “sana” in una logica di obsolescenza programmata, o talvolta perché se si rompe una parte di un oggetto, anziché venir riparato è buttato. In termini più ampi l’economia circolare è un sistema economico che si autogenera, ed è tale, come ricorda Maria Chiara Gadda, se al centro c’è la sostenibilità sociale; ridare il valore alle cose è il senso della legge che porta il suo nome e ridare valore al cibo significa dare valore alle persone. Va inoltre detto che Costa Crociere convertirà la propria flotta a gas naturale liquefatto, il combustibile fossile più pulito del mondo, che permetterà una ulteriore riduzione dell’inquinamento ambientale.

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