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Può sembrare un accostamento insolito quello tra le bollicine francesi il gelato e i Macaron, eppure la Maison de Champagne J. Henri Quenardel, fondata a Ludes nel 1906, da molti anni proprio insieme con la famiglia Cerdini, a cui è legata anche da una profonda amicizia, abbina il proprio Champagne al mondo della pasticceria.

“Tutto è cominciato privatamente e quasi per caso”, ci dice Alexandre Quenardel. “Durante l’estate Cerdini ci portava sempre del gelato a base Champagne prodotto privatamente. Lo gustavamo in famiglia, quindi con gli amici e gli ospiti. E sempre più persone lo apprezzavano. Abbiamo così deciso di distribuirlo più a largo raggio”.

Proviene quindi da lontano l’idea di realizzare un concept store che unisse in una sol luogo i due storici marchi. “Cerdini ha già aperto in provincia, nel Sud della Francia, diverse pasticcerie dove propone i suoi gelati allo Champagne e i suoi Macaron, oggi, invece, proprio da Milano abbiamo voluto aprire il nostro primo concept store in comune, Cerdini & Quenardel, il primo in Europa.

Perché a Milano? Perché nel continente, dopo, Expo, è riconosciuta come una capitale del Taste”. Nasce così il piccolo scrigno di eccellenze nella città lombarda, in via Cusani 10. Un luogo dove gustare pochi, ma deliziosi gelati e sorbetti. La carta comprende una decina di gelati, tra cui il gelato alla castagna DOP d’Ardèche e il gelato alla noce di Sorrento e sette sorbetti, tra i quali un delizioso Champagne & Frutta Selvatica.

Quindi il concept propone anche i Macaron realizzati apposta per essere abbinati a un calice di Champagne. Giocano infatti tra dolce e salato. La meringa di base è dolce, ma l’impasto è salato.

“Tuttavia, per novembre”, aggiunge Alexandre Quenardel, “puntiamo a introdurre anche macaron con una meringa quasi salata, ci sta già lavorando Cerdini”. Prestigiosa ovviamente anche la carte degli Champagne che include tra l’altro J. Henri Quenardel Blason Vert Brut, Blason Rouge Rosé Brut, il Blanc de Blancs Brut, Cuvée Prestige Brut e il Brut Réserve della maison.

Articolo di: Alberto del Giudice

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