Skip to main content

Le grandi mani che tengono attaccati come dita i fichi d’india, brillano al sole del tramonto di Pantelleria.

Se alzi gli occhi al cielo notturno intravedi il triangolo estivo delle stelle.

Da inizio giugno, fino ai primi di gennaio nella volta celeste del nostro emisfero si può riconoscere l’asterismo conosciuto come Triangolo Estivo formato dalle stelle Altair, Deneb e Vega le quali appartengono rispettivamente alle costellazioni dell’Aquila, del Cigno e della Lira. La sua forma di triangolo isoscele è particolarmente riconoscibile nei cieli estivi allo zenit dell’emisfero boreale. In condizioni ottimali è possibile individuare la Via Lattea attraversare le tre stelle che pur avendo diverse distanze dal nostro pianeta possono apparirci vicine. Indirizzando l’osservazione verso Sud, Sud-Est si possono riconoscere le tre stele fra le luci della Via Lattea.

Noi di Good-Mood, oltre alle stelle, cosa abbiamo incontrato quest’estate?

Concludere la vacanza in concretezza da Paolino a Vercelli in piazza sarebbe stato bello invece il richiamo delle ferie è per tutti, anche per lui, ma torneremo a trovarlo.

Vediamo cosa porta a questo rinnovato bisogno di concretezza. Che cosa ha contributo alla sua realizzazione.

Ogni volta la stessa storia, prima di partire: incertezza per la meta.

Finalmente, Torino-Pantelleria, due settimane.
Parliamo di viaggio-sapori-profumi. Se hai altri interessi, volta pagina, ti basta un dito o uno scroll.
L’isola è stata incendiata mentre eravamo lì, circa 200 ha  arsi dal fuoco doloso.

Ma, che cos’è il fuoco se non la materia di cui Pantelleria è fatta?
Ha già ancora dimostrato si essere capace di rifiorire da qualunque pensiero malvagio.

Troverete poi, più di 6000 km di muretti a secco lasciati dagli antenati di quest’isola e case “dammusi” stupende abitazioni costruite sempre con le pietre vulcaniche e i tetti adeguati a raccogliere l’acqua piovana che fa anche da riserva d’acqua che qui non c’è. Se non è siccità questa?! Eppure, gli abitanti non si lamentano e nemmeno tanto i turisti o meglio, come qui sono definiti, viaggiatori. I panteschi hanno acquisito l’abitudine di aprire e chiudere il rubinetto per far buon uso dell’acqua.

L’isola è dotata di un dissalatore.

Pantelleria: paesaggi aridi, anche Vercelli lo è, ed essi propongono quasi sempre: eccezioni. C’è “terreno” per l’arricchimento.
Pantelleria è un foglio blu su cui scrivere racconti perché quando non c’è il turista e rimani solo con l’Isola vengon fuori storie fantastiche come: la Ballata dei Turchi, Le Ondine, Il Salto della Vecchia, il Colletto del prete, L’Elefante.
Gli abitanti dell’isola descrivono i loro personaggi immaginari sulla loro isola dando nomi alle sue scogliere di pietra lavica.
Anche ogni azienda vitivinicola racconta la sua di storia, all’ora del tramonto, quando il sole non morde troppo, aprendo i cancelli per degustare i profumi del vino di Pantelleria.

Invece il mattino è riservato ai sentieri dell’ Isola di Pantelleria Parco Nazionale.

Su uno di questi si raggiunge Bagno Asciutto di Benikul, in Contrada Siba.

Sull’isola poi l’elemento agricoltura non permette da solo la comprensione del mondo gastronomico pantesco.
Esso si arricchisce infatti di elementi storici e culturali, quali la forte impronta conferita dai popoli precedenti che hanno amministrato l’isola, da citare Fenici, Greci, Romani e Arabi.

Clicca qui per vedere il filmato di una pratica vitivinicola dal 2014 Patrimonio dell’Umanità

Quel gesto di fare un “recinto” intorno a qualsiasi seme o pianta è tradotto quale protezione dal vento soprattutto primaverile contro i germogli teneri e crea un microclima per ogni pianta.

Anche noi abbiamo necessità di un microclima e non serve andar lontano da quello che già siamo se non con la mente.

Il nostro viaggio a Pantelleria tra degustazioni e vigneron  prosegue qui.

Di questo Autore