Sì è svolta anche a Milano l’World Pasta Day, la giornata della pasta promossa dall’IPO l’International Pasta Organization, che celebra l’italian style.
Per l’occasione Monia Caramma (foto 2) Chief R&D Officer in Macaronicus e Food designer, promotrice della cultura dell’alimentazione, ha organizzato al Futurdome un evento speciale che ha visto per protagonista la pasta Apuntìno, pastificio che sostiene la biodiversità, non utilizza prodotti OGM, e produce paste gluten free che contengono superfood così da essere considerate funzionali.
Gli ingredienti impiegati sono farina bio e acqua, per cui nessun mono o digliceride.
Utilizza:
mais bianco, cereale post colombiano, parente nobile della varietà gialla, ma a differenza di quest’ultima non è mai OGM e la coltivazione non richiede un uso significativo d’acqua, pertanto avviene e senza irrigazione artificiale, così da essere una coltura sostenibile;
sorgo, cereale che costituisce la base alimentare alle popolazioni africane. E’ ricco di ferro, di fibre, di antiossidanti e possiede un basso tenore di zuccheri;
legumi, ossia un mix di farine di lenticchie e lupini. La pasta ottenuta è nutriente, saziante e cuoce in 4-5 minuti.
Per la preparazione delle paste Apuntìno utilizza inoltre prodotti nutraceutici come alga spirulina e curcuma. Nel corso dell’evento, la giovane chef Carlotta Perego di Cucina Botanica ha realizzato due piatti.
Il primo Penne Apuntìno di mais bianco in crema di broccolo romano (foto 3) riproduce sapori della tradizione: il broccolo è in parte ridotto in purè e in parte saltato in padella in modo da abbrustolirlo.
I Maccheroncini Apuntìno di mais bianco pepe e curcuma con funghi shiitake al latte di cocco (foto 1) hanno una nota esotica conferita dall’impiego dei funghi shiitake freschi abbinati a latte di cocco e salsa di soia che insieme con olio extravergine d’oliva e pomodorini ciliegia danno vita a un piatto fusion.
Preparazioni compiute grazie alla mano sicura di Carlotta Perego che ha saputo evidenziare la qualità della pasta utilizzata.
Per completezza di informazione i piatti sono stati abbinati a due vini Querciabella azienda agricola toscana a conduzione biodinamica per l’occasione rappresentata da Emilia Marinig Head of Marketing and Communications.
Le penne sono state accompagnate da Batàr (foto 4), bianco da uve chardonnay e pinot bianco, affinato 9 mesi in barrique; i maccheroncini da Chianti Classico 2016 (foto 5), affinato 12 mesi in barrique.
A fine degustazione è stato stappato Querciabella Chianti Classico 2015 per un confronto con la precedente etichetta.
In conclusione: paste dai grani antichi, realizzate in stile contemporaneo, capaci di soddisfare il gusto senza dimenticarsi del côté salutistico.