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Passeggiare nel parco di CityLife,  tra i grattacieli sorti nell’area della ex Fiera Campionaria di Milano, da oggi riserva un’emozione in più. Infatti, sono state recentemente presentate le prime sei sculture di ArtLine Milano,  nell’ambito di un progetto di arte pubblica del Comune di Milano,  che si sviluppa all’interno del parco. L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto che vede CityLife quale nuovo polo di attrazione dell’arte contemporanea a cielo aperto e liberamente fruibile, sia per artisti emergenti che per artisti già affermati.

Si tratta di un primo nucleo di lavori site-specific realizzati da Riccardo Benassi, Judith Hopf, Ornaghi & Prestinari, Matteo Rubbi, Pascale Marthine Tayou e Serena Vestrucci e costituiscono un’esposizione permanente completamente integrata con le architetture di Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind e con l’evoluzione naturale del parco di CityLife, progettato dallo studio Gustafson Porter.

Le Opere
Renato Benassi, Daily Desiderio, 2018: schermo Led bifacciale installato in prossimità di una panchina a simulare una immaginaria fermata di mezzo di trasporto pubblico.
Ornaghi & Prestinari, Filemone e Bauci, 2017: fusione in alluminio raffigurante due colonne umanizzate che si tengono a braccetto mentre osservano i nuovi grattacieli (foto 1).

Judith Hopf, Hand and Foot for Milan, 2017-2018: una mano che spunta dal terreno nell’atto di salutare (foto 2) e un piede appoggiato sul prato (foto 3).
Matteo Rubbi, Cieli di Belloveso, 2017: un’opera composta da oltre 100 stelle in pietra di dimensioni, forme, colori e materiali variabili.
Pascale Marthine Tayou, Coloris (in progress): un’installazione raffigurante il planisfero terrestre delimitato da pali metallici sulla sommità dei quali è posto un uovo (foto 4).
Serena Vestrucci, Vedovelle e Draghi Verdi, 2017 – ongoing: le tradizionali fontanelle pubbliche reinventate nelle bocchette in ottone con sculture di volta in volta diverse (foto 5).
E’ possibile seguire gli sviluppi del progetto ArtLine Milano attraverso i canali social (Facebook, Instagram, Twitter) e il sito

 

Articolo di: Flavia Capudi Schenone.

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