La caffetteria del Teatro Lirico Giorgio Gaber a Milano ha assunto una nuova veste, ma soprattutto una nuova centralità. Uno spazio così esclusivo, elegante, ampio, non potrebbe dare il meglio di sé se fosse unicamente la caffetteria connessa all’attività del teatro.
E’ invece più congeniale pensarlo come salotto culturale che porta inevitabilmente a pensare a ciò che erano i caffè in tutta Europa, ossia luoghi di confronti letterari, culturali, ma anche politici, frequentati da letterati. E Caffè fu anche il nome del periodico dei Fratelli Verri che si incontravano a Milano con altri intellettuali quali Cesare Beccaria il quale prese spunto dalle loro conversazioni per redigere Dei Delitti e delle Pene.
Oggi la caffetteria del Teatro Lirico è risplendente di fascino grazie agli interventi di interior design firmati GaribaldiArchitets. Il progetto, come spiega l’architetta Alessia Garibaldi (nella foto 2), al di là dell’atmosfera di luogo di ritrovo, è stato pensato come location dove vivere varie esperienze e ha ricordato come fosse un posto amato da Giorgio Gaber. In merito ha ricordato un episodio: i familiari dell’artista, in occasione del suo sessantesimo compleanno, si fecero accompagnare al Lirico con un pretesto dove, sorpresa , Gaber trovò ad attenderlo tutti i sui amici che si erano riuniti per festeggiarlo.
Ma veniamo al progetto realizzato per la caffetteria. Questo nasce dopo una visita di Alessia Garibaldi alla location: “la prima l’impressione che ebbi entrando nella grande sala, un tempo dedicata alla prove della voce per i cantanti lirici, era quello di un spazio solenne con i suoi marmi dai disegni geometrici, ma vuoto”. Nasce così l’idea di “riempirlo” con un’isola centrale di piante verdi come le felci, con sedute che ne percorressero il perimetro completate da una zoccolatura a specchio che riflettesse i disegni a riquadri del pavimento, quindi distributi nella sala tavolini da caffè con poltroncine ed è questa la fotografia attuale del nuovo locale. Poi rispetto al bancone del cocktail bar (foto 3) entra in gioco GLQR capitanata da Giuliano Lotto che gestisce per The Stage la parte food & beverage.
Ma una chiave di lettura di questo intervento architettonico ce la dà proprio Alessia Garibaldi che ebbe a dire in un’altra circostanza «È la relazione tra ambiente e individuo a guidare i nostri progetti».
Affermazione calzante perché è questa relazione che abbiamo vissuto nello spazio della location dove eleganze e confort, raffinatezza e calore si intessono creando una rara quanto piacevole sintonia.
E l’atmosfera del salotto del Teatro Lirico Giorgio Gaber rivela una sensibilità e un garbo che potevano nascere solo da un’intuizione femminile.