Potrebbe definirsi autodidattico l’approccio di Roberto Riboli alla produzione vinicola. E’ un giovane sicuramente coraggioso, perché cominciare a vinificare dopo una formazione enologica scolastica, universitaria o guidati da un professionista è una cosa, farlo solo per passione è tutt’altra storia. Ma facciamo un passo indietro. La famiglia Riboli, Marco il padre, nel 2000 acquista una casa in campagna nell’Astigiano che comprende un terreno di sei ettari dei quali uno vitato a moscato, e una parcella con nove filari di barbera. Nel 2009 un figlio di Marco Riboli, Roberto, mosso da passione, decide di dedicarsi interamente al vino rendendo produttiva l’uva di famiglia. Così in quello stesso anno le uve barbera sono vendemmiate e vinificate da Roberto, senza esperienza e senza avvalersi di alcun consulente, guidato unicamente dai suoi studi da autodidatta e anche, riteniamo, dalle sue intuizioni.
La prima bottiglia di Barbera d’Asti DOCG viene imbottigliata nel 2013 denominata Mappale 61, ossia con le coordinate geografiche del vigneto. L’affiancamento di un enologo fa compire un salto qualitativo alla Cantina Riboli così da ottenere vini di alto profilo come la Barbera d’Asti Superiore Nove Filari che richiama alla memoria la vigna originaria. È poi la volta della Barbera d’Asti Superiore Mappale 41. Ma non sono solo Barbera i vini Riboli, in quanto si affiancano il Moscato d’Asti Fantasia e i Metodo Classico Blanc de Blancs e Blanc de Noirs.
La cantina ha ormai i “numeri” per farsi conoscere a un pubblico più ampio.
“Ritenevamo fosse i arrivato il momento di presentarci ufficialmente e dare modo a un pubblico sempre più vasto di avvicinarsi e di degustare i nostri prodotti”, dichiara Roberto Riboli. “Siamo felici, molto, di poter raccontare la nostra storia, breve al momento, ma ricca di soddisfazioni che stiamo riscontrando da chi ci viene a trovare in Cantina a da chi acquista direttamente sul nostro sito”.
Per farsi conoscere, presentando la propria produzione alla stampa, la Cantina si è rivolta a Luca Gardini, sommelier di fama internazionale, già primo sommelier al mondo dell’WorldWide Sommelier Assocoation che ha esercitato la professione in ristoranti quali Enoteca Pinchiorri di Firenze e Cracco a Milano.
Scelta giusta, ma insidiosa in quanto Gardini, romagnolo, personaggio notoriamente istrionico, non esita a stroncare un vino se ritiene che non abbia i requisiti qualitativi. Ma la sicurezza del proprio operato non ha dato dubbi a Roberto che pertanto a Milano, presso la prestigiosa terrazza Copernico S32, dopo una presentazione del padre, ha raccontato il proprio progetto. A descrivere due sue Barbera, a interpretarle, ci ha pensato magistralmente Luca Gardini (nella foto 2 dalla sinistra Roberto Riboli e Luca Gardini), davvero incoraggiante che le ha definite decisamente compiute e ne ha elogiato le caratteristiche. La Barbera d’Asti DOCG 2014, molto composta, ha la freschezza della sua annata; complessa senza essere troppo concentrata è di grande bevibilità; la Barbera d’Asti DOCG 2015, dotata di buona acidità ben integrata con il tannino, rispetto alla 2014, un possiede maggior spessore aromatico. Lunga la persistenza.
Le Barbera così come gli altri vini della Cantina sono acquistabili anche nell’e-shop aziendale cliccando qui.