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E’ una pianta antichissima originaria dell’India, coltivata in seguito anche da greci e romani e diffusasi poi in tutta Europa. Oggi si possono distinguere 3 tipologie di cetrioli, sulla base della dimensione del frutto: il cetriolo lungo (40-50 cm), poco noto in Italia e invece molto consumato nei Paesi del Nord Europa; il cetriolo medio (18-24 cm), diffuso e apprezzato in tutt’Italia; il cetriolo corto (6-7 cm), generalmente destinato all’industria per preparare i sott’aceto. Il caratteristico sapore amaro è dovuto a cucurbitacina, che si trova soprattutto nella buccia: quindi, per rendere il cetriolo più appetibile, è consigliabile sbucciarlo (in tal caso però eliminerete buona parte della vitamina C, ed eliminare i semi. E’ anche possibile lasciarlo spurgare per un paio d’ore ricoperto di sale, in modo che perda l’acqua di vegetazione.

Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile:

Proteine: 0,7 g

Lipidi: 0,5 g

Carboidrati: 1,8 g

Fibre totali: 0,8 g

Valore energetico: 15 kcal

I cetrioli sono ricchi di acqua e di potassio e hanno un discreto contenuto di vitamina C; hanno proprietà dimagranti, depurative, rinfrescanti, antitumorali, abbassa il colesterolo cattivo.

La curiosità

In Italia il cetriolo è non è sempre apprezzato, probabilmente a causa del sapore amarognolo e la scarsa digeribilità che lo caratterizzano; invece si tratta di un ortaggio molto eclettico: dopo aver eliminato buccia e semi per renderlo più appetibile, si può consumare sia crudo in insalata o in pinzimonio, sia cotto, come contorno al posto delle zucchine o ripieno e passato al forno.

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