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Diego Bosoni quarta generazione della famiglia proprietaria dell’azienda vitivinicola Cantina Lvnae della quale abbiamo scritto qui  ha presentato presso l’Hotel Four Seasons di Milano  in anteprima alla stampa il Vermentino Colli di Luni Doc Numero Chiuso 2018.

Numero Chiuso

Numero Chiuso è il nome della linea nata con l’intenzione di produrre vini longevi o, come spiega Diego Bosoni “capaci di dialogare con il tempo” dimostrando che il Vermentino non è un bianco da stappare necessariamente giovane. E per corroborare questa tesi, il 2018, che sarà commercializzato in dicembre e pertanto non è ancora etichettato (foto 1 e video 2) è stato presentato in una verticale di otto annate ( 2008-2009-2011-2013-2015-2016-2017-2018), cui si sono aggiunte i Colli di Luni Vermentino Doc Etichetta Nera 2010 e Cavagino 2007 (foto 3, video 4).
Per produrre Numero Chiuso sono state scelte le uve più vocate, annata per annata. Il vigneto aziendale si sviluppa su 80 ettari, parcellizzato in tante piccole vigne (40 parcelle) con differenti climi, suoli, distanze dal mare. Le parcelle sono distribuite dalla pianura che dista 4 chilometri per spingersi sulla pedecollina, quindi sulla collina. I vigneti collinari sono terrazzati, più difficili da gestire, con suoli ricchi di scheletro, di macigno, di pietra che danno i vini, come Numero Chiuso, dotati di profondità, complessità.

Diego Bosoni quarta generazione della famiglia proprietaria dell’azienda vitivinicola Cantina Lvnae della quale abbiamo scritto qui  ha presentato presso l’Hotel Four Seasons di Milano  in anteprima alla stampa il Vermentino Colli di Luni Doc Numero Chiuso 2018.

Numero Chiuso

Numero Chiuso è il nome della linea nata con l’intenzione di produrre vini longevi o, come spiega Diego Bosoni “capaci di dialogare con il tempo” dimostrando che il Vermentino non è un bianco da stappare necessariamente giovane. E per corroborare questa tesi, il 2018, che sarà commercializzato in dicembre e pertanto non è ancora etichettato (foto 1 e video 2) è stato presentato in una verticale di otto annate ( 2008-2009-2011-2013-2015-2016-2017-2018), cui si sono aggiunte i Colli di Luni Vermentino Doc Etichetta Nera 2010 e Cavagino 2007 (foto 3, video 4).
Per produrre Numero Chiuso sono state scelte le uve più vocate, annata per annata. Il vigneto aziendale si sviluppa su 80 ettari, parcellizzato in tante piccole vigne (40 parcelle) con differenti climi, suoli, distanze dal mare. Le parcelle sono distribuite dalla pianura che dista 4 chilometri per spingersi sulla pedecollina, quindi sulla collina. I vigneti collinari sono terrazzati, più difficili da gestire, con suoli ricchi di scheletro, di macigno, di pietra che danno i vini, come Numero Chiuso, dotati di profondità, complessità.

Nel 2008 per produrre la prima annata di Numero Chiuso, spiega Diego Bosoni “abbiamo saccheggiato le vigne migliori, quelle collinari con terreno a scheletro prevalente e poche sostanze organiche, felice esposizione e clima ventilato, e presenza di boschi che garantisce biodiversità”. Il percorso in cantina è moto rigoroso e al tempo stesso molto semplice. Dopo la raccolta manuale delle uve in piccole casse, ha luogo la pressatura soffice, la vinificazione in acciaio a temperatura controllata, poi quando il vino è pronto riposa in una botte da 20 ettolitri, una sola botte per un totale di 2600 bottiglie, non una di più, e ciò spiega la denominazione.

Dopo 18 mesi di riposo in botte, il vino affina altrettanto tempo in bottiglia. La commercializzazione avviene quindi dopo 3 anni dalla vendemmia, mentre per i canoni della tradizione il Vermentino è commercializzato nell’estate successiva alla raccolta delle uve, ossia dopo meno di un anno. La verticale ha dimostrato che la longevità non è andata a scapito delle verticalità, in quanto il vino, anche dopo anni, rivela freschezza. La diversità delle annate è evidente, anche quando queste sono consecutive, come nel caso delle 2018, 2017, 2016, che mostrano differenti corredi aromatici. Andando a ritroso le varie annate, conservano il proprio equilibrio, la giusta acidità accompagnata da una molto piacevole mineralità. Il 2018, in particolare, è un vino evoluto, maturo, fruttato, con profumi di erbe aromatiche, spalla acida ben espressa che fa supporre una notevole potenzialità di invecchiamento.

Le altre due referenze

Etichetta Nera è una produzione storica, che ha permesso alla cantina di mostrare il valore del Vermentino nella Lunigiana. Le uve sono lasciate criomacerare 48 ore, quindi vinificazione e affinamento in acciaio. Colli di Luni Vermentino Doc Etichetta Nera 2010 (foto 5) possiede profumo floreale, con ricordi di erbe aromatiche. In bocca è ricco, dotato di salda struttura con note saline.

Ha destato interesse e consensi Colli di Luni Vermentino Doc Cavagino 2007 (foto 6), Vermentino in purezza vinificato per il 60 per cento in acciaio e per il restante 40% barrique, e affinato sino a giugno in acciaio. Il profumo è fruttato di mela e pera con ricordi balsamici. Il sapore pieno, morbido, minerale.

Cuvée Lunae Metodo Classico Brut Millesimato 2018

Nel corso dell’incontro è stato presentato Cuvée Lunae Metodo Classico Brut Millesimato 2018 (foto 7), da uve vermentino e albarola equamente rappresentate di una sola annata raccolte a mano in piccole casse di legno.Dopo la pressatura soffice, il mosto svolge la fermentazione alcolica in acciaio a temperatura controllata. I vini affinano sur lie per  8 msi quindi si procede con la creazione del blend. Dopo l’imbottigliamento il vino riposa in cantina  per 26 mesi per la presa di spuma; seguono  la stappatura, la colmatura e la tappatura definitiva. E’ un vino elegante,  dotato della freschezza e della sapidità proprie dell’albarola, completato dalla complessità aromatica del vermentino.

Conclusioni

Riteniamo che la verticale abbia dimostrato la bontà della tesi di partenza esposta da Diego Bosoni. Indubbiamente un vino di oltre 10 anni non può oggettivamente avere la freschezza di uno di più recente vendemmia. Al tempo stesso, anche per i vini più maturi non hanno mostrato evidenti segni di decadimento come ci si potrebbe aspettare da vini Vermentino, che in molte produzioni raramente raggiungono i tre ani di invecchiamento

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