I sapori della Sicilia nord-occidentale sono arrivati sotto la Madonnina, in questo locale, Cous-Cous Restaurant, creato proprio a partire dal cous-cous, il piatto emblematico di Trapani nato dall’unione tra una pietanza nordafricana, il cous – cous (foto 1), appunto, e il pesce, prodotto locale.
Ristorante informale (foto 2) aperto tre anni fa da Antonio La Torre, trapanese DOCG originario di Valderice che ha affidato la cucina a Federico Alagna, giovane chef di Marsala messosi in luce nell’edizione 2017 del CousCousFest di San Vito Lo Capo.
Attento alla stagionalità dei prodotti, il menu punta sui piatti dalla tradizione attingendo alla cucina casalinga (quella che Gualtiero Marchesi avrebbe definito “del cuore”) trapanese o siciliana con poche incursioni creative senza stravolgerne i fondamentali, come sperimentato nella cassata della casa con glassa all’aloe e meno zuccherina del solito (foto 3).
Ma prima della conclusione partite per questo viaggio a tavola con la Caponata di Melanzane 1914 (foto 4), la cui è ricetta ispirata a quella della bisnonna dello chef (cucina più che mai del cuore) e dove il mix di verdure raggiunge sapori e consistenze diversi con un perfetto equilibrio agro-dolce.
Se invece avete voglia di esplorare le conserve di pesce insolite, compresi i tagli meno nobili (perché da sempre in cucina non si spreca nulla) assaggiate il Quinto Quarto del Rais una selezione di bresaola, cuore e lattume di tonno rosso.
E poi U’ Cùscusu, il cous-cous di pesce alla trapanese.
Più che un primo, un piatto unico dai lunghi tempi di lavorazione: dalla preparazione della base (“incocciatura” di semola, acqua, spezie e sale) a cui segue un riposo prima della lenta cottura a vapore e si conclude con l’aggiunta della semola cotta a un fumetto con pezzi di pesci diversi. In alternativa, per i palati che preferiscono un gusto meno iodato e intenso del cous-cous, la carta resta in zona con le busiate (pasta lunga arricciata trapanese) al gambero rosso di Mazara o al pesto trapanese.
Continuando il viaggio tra i secondi troverete piatti che vi attendevate come il tonno rosso o la frittura di mare, ma se sceglierete i Bottoni di Calamaro ripieni di mollica, agrumi e melanzana alla soia (foto 5) vi sorprenderanno per la cottura da manuale (esterno croccante e interno morbido) e il ripieno insolitamente cremoso grazie ad un tocco di soia nelle crema di melanzane, una divagazione creativa di Federico Alagna che rielabora così la classica ricetta dei Calamari imbuttunati.
Al Cous-Cous lo stesso criterio della selezione territoriale delle pietanze è adottato anche nella carta dei vini con oltre cento etichette di livello di piccoli e grandi produttori vitivinicoli della provincia di Trapani.
Cous-Cous Restaurant
Orario apertura:
Lu-Ve 12:15 – 14:45 / 19:30 – 23:30
Sabato 19:30 – 23:30
Giorno di chiusura settimanale: domenica e sabato a pranzo