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Quello che era non è più. Ivan Gorlani (foto 1 e 5) ha portato a Monza la nuova ERA della pizza, un nuovo concept gastronomico che in esteso significa evoluzione, ricerca e attinenza (con il territorio).
Aperta dal 2017, oggi è un nuovo inizio, come per tutti.

Al suo fianco altri tre soci, Gabriele, Lisa e Davide, nella realizzazione di un progetto che non è pizzeria, ma ristorazione e che non amo definire gourmet, perché associo il termine a qualcosa di più estetico che di contenuto, così come preferisco chiamare cuoco e non chef chi lavora così.

Qui quello che conta non è stupire con la vista, anche se è inevitabile quando arrivano al tavolo certe meraviglie, ma con le parole, raccontando il territorio Italia e la sua storia attraverso un prodotto.

Esempio esplicito. Pizza Orto croccante (foto 2 – 3). E’ un’opera d’arte, opulenta e golosa (il passaggio da Sirani si vede). L’assaggio dice tanto ma è ancor meglio approfondire l’argomento ascoltando una delle favole di Ivan sugli ingredienti di stagione che abbiamo degustato con così tanto piacere, disposti uno sopra all’altro in modo perfetto e identico per ognuno degli 8 spicchi da condividere (questa è la regola di degustazione).

Il suo orto di Soncino dev’essere uno spettacolo di colori e varietà, soprattutto in questa stagione così ricca (foto 4 – 5). 200 mq di coltivazione biologica che parte dai semi, non conosce concimi ed è una foresta, come da sua definizione. Pomodori, fagiolini, cipolle, zucchine, melanzane e carote. Detta così è una pizza/storia come tante altre. Approfondendo ci sono almeno tre varietà di pomodori, zucchine e carote (anche fermentate e in purea). Per ognuna una capitolo a sé. Ecco un breve riassunto di quello dedicato al pomodoro. Yellow Furry, giallo con sfumature rosse, a forma di fiamma e sentore di melone e pesca; Galaxy, varietà molto antica, maculato e simile ad un pianeta; Chocolate, dal colore rosso, nero e marroncino, a forma di pera, e con sentori ovviamente di cioccolato. (foto 6)

Completa il quadro un tocco di robiola di Roccaverano, che trovo qui e non in una delle trattorie più famose del Piemonte dove la chiedo sicura di poterla assaggiare. E invece no! Non è tutto oro quello che luccica o meglio fanno luccicare.

Qui la ricerca e selezione delle materie prime è rigorosissima e guarda solo ai piccoli produttori di eccellenze, con o senza riconoscimento di Presidio Slow Food e con un occhio di riguardo al territorio.

Apriamo il capitolo Impasti e tipologie.
Tanto studio e sperimentazione per arrivare ad un risultato che garantisse il massimo equilibrio tra grassi e fibre, un basso impatto glicemico e la miglior digeribilità, perché cucinare è un atto d’amore. Alveolatura e leggerezza da primato sotto una veste croccante, enfatizzate ancor più nella versione Nuvola (lo dice la parola stessa), eterea, ariosa e guarnita a crudo con ingredienti freschi.
Imperdibile quella che omaggia la città, la Villa Reale con prosciutto cotto Campazzo, carciofi al burro nocciola, riduzione di more, polvere di gelso nero e Fiore sardo.

Nella categoria Origini (da 4 o 8 spicchi) non può mancare un assaggio dell’ Era Margherita (foto 7 – 8) con pomodoro fiaschetto Torre Guaceto Bio , pomodoro Paglione dry, pomodorini freschi, origano di Pantelleria, mozzarella di bufala campana Dop, olio di basilico, basilico. Il tricolore è sempre il miglior metro di paragone. Da scudetto!

Arriviamo poi alla mia tipologia preferita, la pizza farcita, ancor più golosa. Tra le novità la Caesar, con pollo grigliato, spinacino saltato al burro, salsa caesar fatta in casa e pancetta croccante e tra le intoccabili l’Hamburg Era con hamburger Cazzamali, mozzarella di bufala, maionese fatta in casa, pomodorini e spinacino.

Infine la Pop, di recente introduzione. Pizza classica solo nella forma perché anche qui è tutta un’altra storia, soprattutto dopo il perfezionamento della prima versione. Imperdibile la Diversa dal solito (foto 9):
scapece di zucchine, mozzarella, limone candito e pancetta Capitelli al miele. Inebriante il profumo del salume che con il calore della pasta sprigiona tutta la sua carica espressiva, sposandosi alla perfezione con gli altri ingredienti. Il limone candito è il tocco da maestro.
Consiglio l’abbinamento bollicine e vino, visti i “piatti”, scegliendo da una carta ben strutturata e che ovviamente ha tutto un capitolo dedicato alle birre.
E dopo la pizza viene spontaneo pensare al gelato.

Quante volte si arriva al dolce e non si rimane soddisfatti, in pizzeria ma anche al ristorante? Eppure è l’ultima cosa che si mangia e dev’essere almeno allo stesso livello del resto, ancor meglio se alza ancora di più l’asticella.
Qui succede. Chi li conosce lo sa e quindi calibra la cena anche in funzione di questo, chi non li conosce è avvisato quindi lo farà.

Ivan è anche pasticcere e gelatiere, a proposito delle Mille sfumature. Prima di Era è Gelateria Mille a Verolanuova (BS). E il domani è Mille by Era, il nuovo progetto in cantiere e di prossima presentazione. Sarà sempre più pasticceria in pizzeria, con una linea in esclusiva, da degustare in loco o comodamente a casa.

La carta dolci, già ricca prima, si è ulteriormente implementata di proposte mettendo ancor più in difficoltà il cliente nella scelta, perché non puoi non assaggiare il gelato ma non puoi nemmeno privarti di altro, che sia un gioco, come il Tiramisù o la Zuppa Inglese (foto 10) scomposti, o che siano torte classiche rivisitate e in versione da passeggio, come la delizia al limone o la tatin di mele.
Capitolo gelato. Approfondimento d’obbligo sui tre gusti d’antan.

Ricordi di Sthendal (con mandorle di Toritto , vaniglia bourbon, scorza di limone e riduzione di capelvenere, una felce che nell’800 veniva utilizzata per le sue proprietà digestive), sorbètt brûlé (alla crema monzese con caramello) e sorbètt d’almerrin (alla crema monzese con riduzione di Sherry). Non è moda, ma è storia, da raccontare, tramandare e che rimane impressa nella memoria.
Condividere ancora qualcosa? Assolutamente sì: la torta cannoncini (foto 11), in verticale, con crema pasticcera e frutta fresca.
Ora si può andare. Felici e soddisfatti ma non prima di svelarvi un’atra novità in arrivo: le pizze fritte. Ne abbiamo fatto un piccolo assaggio come benvenuto e non vediamo l’ora di scoprire come verranno dipinte da queste mani d’oro, dolci e salate.
Era, è e sarà.

Era Pizza

Da Martedì a Domenica 19:00 / 00:00
Chiuso lunedì

Articolo di: Michela Brivio

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