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La Sardegna enologica è nota ai più sostanzialmente per due vini, il Cannonau e il Vermentino, anche se il repertorio vinicolo è ben più ampio. Un rosso conosciuto fuori dalla regione quasi esclusivamente dagli estimatori, ma che meriterebbe maggiore diffusione e visibilità è il Carignano, le cui uve sono allevate in massima parte nel Sulcis, zona posta a sud ovest dell’isola.

È un vitigno a bacca rossa che genera vini di salda struttura. Circa l’origine vi sono più ipotesi: potrebbe infatti essere autoctono da qui diffusosi in varie aree del bacino mediterraneo; portato dai Fenici, a partire dall’ VIII secolo a.C. o, ancora, dagli Aragonesi nel Trecento. Pertanto, il vitigno radica da secoli, o da millenni, nella zona attuale dove, se non autoctono, si è perfettamente ambientato.

Èstru Carignano Isola Dei Nuraghi IGT 2021
Siddùra nasce nel cuore della Gallura nel 2008 per iniziativa di un imprenditore che acquista una proprietà abbandonata, di rara bellezza, inserita in un habitat ricco di biodiversità, per diventare, negli anni, un gioiello enologico. La cantina, interrata, segue una politica aziendale tesa alla valorizzazione della vitivinicoltura sarda nella sua purezza, capace di rappresentare il territorio, utilizzando metodi di allevamento delle uve e di vinificazione all’avanguardia, ma sempre in totale sintonia con il respiro della natura.

Le uve carignano di Èstru sono prodotte in vigneti del basso Sulcis, vicini al mare, in suolo sabbioso argilloso in un clima caldo rinfrescato dalle salse brezze marine. Le caratteristiche ambientali date dal terreno, dal microclima e dall’esposizione, garantiscono grappoli sani; a ciò si aggiungano le basse rese a tutto vantaggio della qualità delle uve e conseguentemente del vino. Dopo la raccolta e la pigiatura il mosto fermenta e macera a temperatura controllata in tini di acciaio e negli stessi vasi vinari il vino ottenuto matura sui lieviti fini per sei mesi, per poi affinare in bottiglia. La scelta dell’acciaio implica la volontà di privilegiare i profumi primari come quelli fruttati che verrebbero in parte cotaminati dai sentori secondari dettati dal legno.

Note gustative
Colore rosso rubino intenso.
Al naso si coglie il frutto maturo, caldo, estivo come il corbezzolo, la mora i frutti di bosco. Note balsamiche con ricordi di elicriso e nuance di pepe.
In bocca rivela una piacevole freschezza che percorre il sorso; vi è una forte corrispondenza con il frutto avvertito in fase olfattiva; trama tannica garbata, cui si uniscono note minerali che virano al salino. È un vino che non dimostra i suoi 14 gradi alcolici, grazie anche alla vena acida, e che punta alla bevibilità; lascia supporre un’ottima longevità.

Abbinamenti
Servito a 16 °C per accompagnare Tagliolini al ragoût di triglia, Carré di agnello al forno.

Èstru è acquistabile presso l’e-shop dell’azienda cliccando qui.

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