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Un Franciacorta, o più in generale uno spumante Metodo Classico o uno Champagne di 10 anni trova sempre il nostro interesse. Si tratta sicuramente di un vino importante in quanto per un Franciacorta, e per più i generale un vino spumatizzato, raggiungere i decennio in piena salute è sicuramente presupposto di qualità. Degustare bollicine così mature, inoltre, implica un’indubbia (talvolta inconfessata) piacevolezza. Mosnel, maison franciacortina di cui abbiamo avuto modo di parlarne qui, qui  e non solo, ha proposto agli addetti ai lavori un’anteprima del Franciacorta Pas Dosé Riserva 2008 (video 2), con una degustazione in azienda. Per meglio capirlo, interpretarlo, per avere cioè una chiave di lettura e comprenderne meglio lo stile, è stato proposto in degustazione insieme con altri vini dell’Azienda.

A introdurre, condurre, supportare la degustazione Lucia Barzanò (foto 1), Chiara Giovoni e il tecnico della cantina. Hanno preceduto il Riserva cinque etichette sia sans année, sia millesimate, che pur nell’ovvia diversità si sono rivelate unite da un fil rouge. Ma prima di entrare nel merito della degustazione va detto che la 2008 fu una grande annata e per tale motivo è stata scelta dall’Azienda per realizzare di questo “superfranciacorta”, il top di gamma Mosnel, da vinificare unicamente nelle vendemmie più felici. E’ animato da Chardonnay (60%), Pinot Bianco (20 %) e Pinot Nero (20 %) prodotti esclusivamente con le uve della tenuta. Dopo la vendemmia le uve sono state sofficemente pressate e lasciate decantare a temperatura controllata per 12 ore. La fermentazione del mosto è avvenuta parte in vasche di acciaio inox e parte in legno. E’ seguito l’assemblaggio e a marzo del 2009 il vino è stato imbottigliato. La presa di spuma si è protratta per 102 mesi nelle cantine seicentesche dell’azienda, prima del remuage. Questa Riserva è un’edizione limitata di 5900 bottiglie e sarà commercializzata a settembre nelle enoteche.

Prima di degustarlo è stato proposto un percorso che ha compreso (foto 3) i Franciacorta Pas Dosé SA (sans année), Brut SA, Brut Satèn Millesimato 2013, Extra Brut EBB Millesimato 2013 (video 4). Tutti vini sono definiti da uno stile elegante, equilibrato, senza ostentazioni, di sostanza, capace di coniugare struttura e freschezza. I Satèn sono in genere vini delicati, di corposità contenuta che in genere fanno da contrappunto alle collezioni più austere delle relative cantine.

Il Mosnel Satèn Millesimato 2013, figlio unicamente di uve chardonnay, sembra appartenere a un’altra scuola (lo stile della casa) perché possiede un altro timbro: pur mostrando note soffici, burrose, esprime un struttura da far pensare, come sensazione di beva, a un più complesso Blanc de Blancs.

E che dire del Brut SA; sicuramente non ha le note di agrumate di pompelmo e di lime del Pas Dosé SA, ma per contro propone una maggiore vivacità floreale, avvincenti note di pesca bianca che lo qualificano. Va notato che entrambi questi Franciacorta, da uve chardonnay, pinot bianco e pinot nero, hanno alle spalle un affinamento non da niente: 30 mesi il Pas Dosé (con il 30% di vini riserva) e 24 mesi il Brut. E se il 2008 è il top, non va preso alla leggera l’Extra Brut EBB Millesimato 2013, vino di grande carattere, maestoso, con piacevoli sentori di limone, ananas, melissa, buccia di agrume, pepe: vino battagliero di grande determinatezza.

Il Franciacorta Pas Dosé Riserva 2008, infine, dotato di colore dorato con bollicine finissime, risplende di una molteplicità di note profumate che comprende uno sfavillio di sentori di frutta estiva e tropicale, di confettura di albicocca, di mela golden , ma anche di mandorla fresca, di zenzero. In bocca rivela struttura, spessore, suadenza con ricordi di pasta di nocciola, ancora frutta matura, miele, melissa… e freschezza. E’ una referenza che, nonostante la compostezza, l’equilibrio, la ricchezza di sostanza, non ha raggiunto ancora l’apice e per quanto a settembre sarà più evoluto, sicuramente richiederà più tempo per raggiungere la piena maturità. Quanti anni? Lasciamo ad altri l’ardua valutazione… ma soprattutto la lasciamo al vino.

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