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E’ sicuramente un’esperienza non comune degustare le basi di un vino ancor prima di assaggiarlo.
Ma cosa sono le basi? Alla produzione di alcuni spumanti, ma non solo, possono concorrere più vini con caratteristiche diverse, ottenuti dalle uve di altrettanti vigneti. Le differenze tra vigneto e vigneto sono date dalla diversità di esposizione, altitudine, microclima, terreno, differenze che conferiscono alle uve caratteristiche specifiche.

E’ compito dell’enologo miscelare questi vini in modo da ottenere una cuvée armonica in base all’ acidità, ph, alcolicità, grado zuccherino. L’enologo, inoltre, secondo i vini che ha a disposizione, può decidere che alcuni di questi sono adatti a produzioni da consumare a breve o medio periodo, mentre altri da destinare all’invecchiamento.

Ciò per dire che in visita alla Cooperativa di Produttori Torrevilla,  nell’Oltrepò Pavese, interessati i vini della linea La Genisia, che rappresenta il top di gamma della cantina, abbiamo degustato sei basi di Pinot Nero (video 2) di diversi vigneti e gruppi di vigneti, destinate alla spumantizzazione. A condurla il prof. Leonardo Valenti, agronomo, enologo, docente universitario nonché winemaker della cantina Torrevilla.

Valenti ha spiegato che i vini in degustazione provenienti da diversi vigneti e nati dalla scorsa vendemmia non sono ovviamente ancora pronti per il consumo: alcuni mostrano sufficiente morbidezza per essere commercializzati a breve, altri invece hanno acidità segnatamente spiccata da richiedere un affinamento più lungo. Pertanto i vini dotati di bassa acidità e di elevato ph si destineranno a spumanti da consumare nel breve-medio periodo; viceversa se i vini posseggono acidità elevata e ph basso si riserveranno a cuvée per etichette longeve.

Le sei basi degustate (foto 3) sono state prodotte con uve vendemmiate dal 10 di agosto al 10 di settembre; le prime due, da vigneti di altitudini medio basse, hanno bassa acidità e gradevole impatto gustativo e si coglie una nota salina. Sono entrambi adatti alla produzione di spumanti da stappare giovani, prodotti con il metodo Classico o Charmat. Nelle basi 3 e 4, l’acidità è più marcata così come l’acido malico; sono vini che stimolano la salivazione, adatti a entrare nella cuvée di spumanti di medio invecchiamento e del Cruasé. Le basi 5 e 6, dagli appezzamenti di altitudine maggiormente elevata, hanno ph più basso e acidità aggressiva ed evidenziano una buona spalla polifenolica. Sono vini che saranno impiegati per la produzione del Metodo Classico La Genisia Riserva 110 Pinot Nero Nature.

Ma veniamo alla maison. Torrevilla è una cooperativa che negli ultimi anni ha cambiato la propria filosofia produttiva con la creazione della linea La Genisia che ha per mission la qualità. Tutti i vigneti sono stati mappati e la cantina stabilisce le date della vendemmia dei circa 200 soci. Una Cooperativa come Torrevilla gode di un indubbio vantaggio rispetto a un produttore privato. Ciò perché dispone di 600 ettari di vigneto che consentono di poter scegliere tra un ampio numero di parcelle selezionando per i vini di alta gamma quelle più vocate. Tanto materiale permette all’enologo di creare cuvée utilizzando un rilevante numero di vini base alla ricerca della qualità assoluta. L’attuale direttore Gabriele Picchi ha dato nuovo impulso alla cantina e il presidente Massimo Barbieri è sulla stessa lunghezza d’onda.

Alla degustazione ha fatto seguito un pranzo di forte connotazione ultrapadana firmato da Laura Marchesi  (nella foto 4 il risotto alla vogherese) dove tra gli altri sono stati serviti La Genisia Riserva 110 Pinot Nero Nature (foto 5); la presa di spuma avviene in 36 mesi, e il vino possiede colore giallo paglierino con riflessi dorati; al naso si colgono sentori fruttati accompagnati da note agrumate. In bocca è secco, pulito, rivela ricchezza polifenolica, buona spalla acida e persistenza.

La Genisia Riserva Pinot Nero Noir (foto 6) è un vino rosso fermo, proposto in diverse annate; affina 12 mesi in barrique di rovere. Possiede colore rubino con riflessi violacei; il profumo ricorda piccoli frutti quali ribes, mirtilli e fondo speziato; in bocca è morbido, ricco, suadente, di piacevole freschezza con tannini soffici. (nella foto 7 i vini serviti).

Della storia della Cooperativa Torrevilla e dei suoi vini parleremo a breve in una seconda puntata.

Di questo Autore