L’editoria tradizionale affonda e paga i suoi giornalisti con vergognose mancette. Nel frattempo, le aziende spostano gli investimenti su blogger e influencer, figure emergenti della comunicazione che confezionano contenuti a esclusivo supporto del messaggio pubblicitario.
L’informazione è ormai subordinata alle esigenze del marketing? È a rischio il giornalismo? E il mondo del food vive solo di markette? Esistono norme che regolamentano la pubblicità? Moriremo di consigli per gli acquisti?
Protagonisti del dibattito:
Matteo G.P. Flora (consulente e docente su temi sicurezza informatica e reputation company),
Alessandro Galimberti (Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia)
Vincenzo Guggino (Segretario Generale dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Anna Maria Pellegrino (www.lacucinadiqb.com)
Vatinee Riva Suvimol (partner di sghslawfirm e fondatrice di foodandlaw e network di food blogger).
Interventi video di Paolo Lottero (digital strategist) e Pamela Panebianco (agrodolce.it)
Modera: Valerio M. Visintin (critico gastronomico del Corriere della sera)
DOOF, l’altra faccia del food
Doof è un nuovo punto di osservazione per parlare di ristorazione, di cibo, di produzione alimentare in una chiave nuova, più fedele all’etica e più vicina alla realtà.
Doof è un sito nel quale scrivono soltanto giovani che vogliono intraprendere la professione di cronista gastronomico rispettandone le consegne deontologiche. Una palestra per i comunicatori di domani.
Doof è un convegno permanente, è un contenitore di iniziative.
Doof è una piccola rivoluzione.
Doof è il contrario di “food”
Doof nasce da un’idea di Samanta Cornaviera, Aldo Palaoro, Valerio M. Visintin.
E con: Francesca Chiades, Eleonora Dafne Arnese.
Informazioni:
Giovedì 22 marzo alle 19
INGRESSO LIBERO