Sostenibilità è un termine che ormai incontriamo quotidianamente. Ma cosa significhi, al di là di un generico assunto ambientalista, non sempre chiaro. Sono molti i sedicenti sostenitori della sostenibilità, ma se si passa dalle parole ai fatti, la platea si desertifica.
Valperto degli Azzoni Avogadro, in rappresentanza del Gruppo Degli Azzoni presente in Italia con Conte Aldobrando (Toscana), Conti degli Azzoni (Marche), Conti Riccati (Veneto), e più recentemente con LeVide (Trentino), in un incontro con la stampa su piattaforma zoom di cui abbiamo scritto qui, in merito è molto chiaro. Chiarisce che gli fa sempre paura parlare di sostenibilità perché questo argomento si può affrontare in modo proficuo oppure solo a parole in quanto attualmente è qualificante pronunciare quella parola magica. Racconta il percorso seguito dalla sua azienda Conti degli Azzoni. Tutto nacque una decina di anni come illustrò in un precedente incontro (cliccare qui):
“Dieci anni fa siamo partiti con il progetto Bilancio di Sostenibilità per stabilire quanto l’azienda nella sua attività incide sull’ambente inquinandolo o eliminando, la CO2 e nel bilancio si descrivono quelli che possono essere i processi virtuosi che servono per migliorarsi. Quando siamo partiti erano poche le aziende del vino che lo redigevano. In Italia su questo tema siamo indietro, tant’è che a spiegarlo, a comunicarlo, talvolta facciamo un po’ di fatica, però ho la sensazione che quello sarà il futuro. Noi siamo partiti con il Bilancio di Sostenibilità quando sono venuti a trovarci in azienda alcuni degli importatori danesi e che ci hanno fatto un audit. Noi pensavamo che fosse sui processi produttivi, invece ci hanno chiesto quanta acqua consumassimo, come smaltissimo i rifiuti, quanta elettricità consumassimo e da dove arrivasse, ossia quanto incidessimo sull’ambiente con la nostra attività, e da lì che è abbiamo deciso di redigere il Bilancio”.
Contemporaneamente l’Azienda si è accorta che in alcuni mercati esteri vi è molta attenzione per la sostenibilità, a partire dalla bottiglia di vetro: in Canada multano il produttore se la bottiglia pesa più di 420 grammi ciò perché se è pesante significa che è stata impiegata più CO2 per produrla e occorrerà più CO2 per smaltirla. Per cui l’idea è di multare chi inquina di più.
Da questi fatti l’azienda è partita chiedendosi quanto incidesse nelle proprie lavorazioni sull’ambiente. Ed è stato molto gratificante verificare che in un anno l’attività della Conti degli Azzoni agisce sull’ambiente come se fosse un bosco di 300 ettari in merito alla quantità di CO2 sequestrata all’ambiente. E’ questo per l’azienda è un punto di partenza. Con il bilancio di sostenibilità si nsataura un circolo virtuoso: si cerca di evolvere ed è stimolante ogni volta fare qualcosa di meglio.
Monica Maurino di Network Advisory che ha collaborato all’elaborazione del Bilancio di Sostenibilità della Conti degli Azzoni, spiega che il bilancio non è altro che uno strumento materiale, e consiste ogni anno nella rendicontazione della sostenibilità. Parlare di sostenibilità è semplice, si fa a volte in maniera superficiale, ma è un argomento molto complesso e complessa è la rendicontazione perché per realizzarla occorrono evidenze scientifiche, e non sono chiacchiere. L‘azienda ha investito nelle tre direttrici principali della sostenibilità che è fatta di persone, di ambiente e ha un aspetto economico.
L’azienda nel percorso intrapreso è a un buon punto anche perché misura nel bilancio la sua impronta carbonica con tanto di evidenza scientifica. Il bilancio coinvolge l’azienda al completo. La rendicontazione riguarda le componenti fondamentali dell’ambiente, studia il prodotto dall’inizio alla fine e allo stesso modo studia l’azienda in tutto il processo produttivo. La rendicontazione riguarda quindi il consumo di energia, di acqua, i rifiuti.
Rispetto al paragone con il bosco, Monica Maurino ricorda che il dato viene dal calcolo dell’impronta carbonica: l’emissione di CO2 nelle lavorazioni della Conte degli Azzoni è inferiore a quella che sequestra il proprio terreno coltivato, e la filiera produttiva, pertanto è in credito nei confronti dell’ambente.
Nel Bilancio di Sostenibilità è inluso anche il Bilancio Sociale. Valperto degli Azzoni lo esemplifica con una domanda e cioè “perché un dipendente, a parità di stipendio, preferisce lavorare in un’azienda piuttosto che in un’altra? Perché trova dei benefici, una realizzazione che va al di là della parte economica. L’aspetto sociale all’estero è molto studiato e piano piano sta prendendo piede anche in Italia”.
Per la sua Azienda è fondamentale la valorizzazione della persona, il rispetto, il dialogo e il rapporto di collaborazione. Andare incontro a chi lavora in modo che il dipendente si possa realizzare permette anche all’azienda di risolvere eventuali problemi esistenti. Valperto degli Azzoni in conclusione ricorda che se chi lavora si sente realizzato, è un investimento per tutti: per il dipendente perché lavora meglio, e per l’azienda perché il ldipendente rende molto di più.