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Incrociare un’azienda che, contestualmente, festeggia i 200 anni di attività ed è pronta con nuove idee per anticipare le richieste di un mercato in continua evoluzione, non sempre è scontato. E, così, la ricorrenza della Ferrari Giovanni Industria Casearia, con sede ad Ossago Lodigiano, che ha ricordato i suoi due secoli di vita con una sobrietà davvero inusuale come l’incontro con i giornalisti e la presentazione di un libro celebrativo opera dell’artista-fotografo Carlo Valsecchi, è tutta da raccontare, perché Laura Ferrari, presidente della Ferrati, insieme a Massimo Estrinelli (managing director), voleva presentare una ricerca condotta da SWG da cui emerge il profilo positivo per il mondo del formaggio in Italia, nelle sue svariate tipologie, soprattutto se di qualità, naturale, gustoso e capace di mettere al centro la tradizione dei territori.

Praticamente la constatazione di un traguardo importante raggiunto dalla Ferrari proprio grazie alla sua capacità di innovare e che nel 2022 ha raggiunto un giro d’affari di 157 milioni e l’impiego di 175 dipendenti diretti. E la signora Ferrari spiega che “con una produzione di 91,9 milioni di confezioni di formaggio (di cui 67 milioni sono buste di grattugiato), possiamo dire che abbiamo conquistato la fiducia dei consumatori italiani – e non solo – che, ogni giorno, scelgono di portare i diversi prodotti dell’azienda sulle proprie tavole: un profilo, quello dei “Ferrari lovers” che si conferma sensibile alle istanze green, più attento al packaging e all’innovazione di prodotto”.

A guidare le scelte di acquisto, poi, va aggiunta anche la componente del Made in Italy, che si conferma un elemento centrale nell’identità alimentare dei consumatori e nella loro definizione del proprio rapporto con il cibo, con una sensibilità crescente per il km0 e la sostenibilità delle filiere. Cresce quindi l’attenzione alla filiera corta, all’impatto ambientale e al rispetto degli animali anche nel settore dei formaggi, in misura ancor maggiore tra i consumatori più affezionati di Ferrari Formaggi, ha accertato SWG, visto che per 7 consumatori su 10 il tema della sostenibilità contribuisce a definire ‘l’idea di formaggio di qualità’. Il 63% degli italiani, inoltre, dichiara di consumare ‘abitualmente’ i formaggi duri stagionati. Se si estende lo sguardo anche ai consumatori ‘saltuari’ il dato complessivo sale al 96%.

Cosa si deduce, allora? Che i consumi sono in crescita, soprattutto negli ultimi cinque anni, tant’è vero che il 28% degli intervistati ha dichiarato di aver aumentato il proprio consumo di grattugiati; bene anche il segmento degli stagionati in pezzi interi (+20). E, quindi, i formaggi giocano un ruolo fondamentale nella dieta degli italiani: quasi 6 intervistati su 10 ne dichiarano un consumo settimanale regolare, almeno 3-4 giorni su 7. Grazie al loro gusto, versatilità e comodità di utilizzo, i formaggi duri risultano particolarmente graditi ai consumatori durante i pasti, ma non solo.  6 italiani su 10 si dimostrano particolarmente interessati a nuove confezioni con mix di formaggi stagionati provenienti da diverse regioni italiane o DOP, ma anche a tagli dello stesso formaggio con stagionature diverse (52%), magari in abbinamento con prodotti complementari di degustazione (45%), aprendo così a diversi format e soluzioni, ideale per le più svariate occasioni di consumo: aperitivi in casa, idee regalo e occasioni speciali, come il Natale o la Pasqua.

Il grattugiato emerge invece, come il “re” della tavola nel quotidiano, soprattutto a pranzo e a cena, come partner ideale per la personalizzazione di numerose ricette. È proprio Giovanni Ferrari a mettere a punto, negli anni ’80, il confezionamento dei formaggi grattugiati freschi, avvalendosi della tecnologia dell’atmosfera protettiva: innovazione pionieristica che apre un nuovo segmento, che oggi vale circa un terzo del mercato dei formaggi duri in Italia. Infatti, per 2 consumatori su 3 il grattugiato non solo “semplifica la vita”, conciliandosi con la frenesia quotidiana e la scarsità di tempo, mentre per il 52% è un valido sostituto del formaggio grattugiato a mano e, inoltre, è un valido aiuto contro lo spreco alimentare.

Un connubio di praticità e qualità, quello dei grattugiati in busta, in assenza del quale circa 4 consumatori su 10 preferirebbero ridurre il proprio consumo di formaggio. Per il 60%dei consumatori, però, la visibilità della marca rappresenta un elemento centrale nei processi di scelta, insieme ad una corretta informazione sull’origine del formaggio (soprattutto per il target più maturo). I giovani, infine, si mostrano più attenti alle indicazioni circa modalità di utilizzo e in cucina e sul corretto smaltimento del packaging a tutela dell’ambiente. T

ra chi sceglie Ferrari, infatti, il pack di un grattugiato racconta ed esprime la qualità del prodotto (88%, + 16 punti rispetto alla media dei consumatori), dell’attenzione all’ambiente (76%, +9 punti) del portato innovativo dell’azienda produttrice (76%, +13 punti).

Non a caso, per 9 consumatori su 10 il settore lattiero caseario costituisce un vanto per il Paese e un’eccellenza invidiata in tutta Europa, nonché una leva per favorire l’attrattività dei territori. Allo stesso modo, la qualità pesa più della convenienza, e un italiano su cinque la considera un aspetto “irrinunciabile e senza prezzo”.
Per la maggioranza degli italiani il formaggio si conferma quindi un alimento imprescindibile, un emblema di gusto, versatilità e tradizione che, Laura Ferrari con le sorelle Silvia e Claudia (foto 3), orgogliosamente possono dire “come ci insegnano i 200 anni di Ferrari, rappresenta un elemento identitario della storia alimentare del nostro Paese”.

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