È possibile misurare il “buono, pulito e giusto” di un prodotto? A offrire una risposta con suggerimenti pratici, testimonianze autorevoli e schede intuitive sono Carlo Catani e Carlo Petrini, in un libro che vuole porsi come strumento utile per tutti gli attori coinvolti nella filiera alimentare. In libreria e sullo store online di Slow Food Editore dal 31 agosto, Il chilometro consapevole parte da una volontà decisamente pragmatica: dare la possibilità di esaminare i costi effettivi dei nostri acquisti, ma anche delle nostre azioni, come primo passo per creare un legame tra produttori, trasformatori, venditori e, non ultimo, i consumatori, definiti da Petrini “co-produttori”.
Chilometro e consapevole sono parole sovrautilizzate nel parlare di tematiche legate alla sostenibilità. Partendo dal loro etimo, gli autori hanno pensato di metterle una di fianco all’altra per esprimere l’evoluzione del pensiero e delle pratiche sostenibili. Chilometro (km) è un’unità di misura di lunghezza, e nel nostro contesto è immediata la correlazione della distanza tra luoghi di produzione e di consumo e la sostenibilità ambientale. il tema della consapevolezza include, per definizione, quello della coscienza, ovvero la cognizione che ciascuno di noi ha di sé stesso e con sé stesso in rapporto al mondo che lo circonda.
In questo senso, il concetto di chilometro consapevole intende rappresentare un’idea complementare ed evolutiva in rapporto al km zero, al km vero e al km libero, ponendosi l’obiettivo di analizzare anche la qualità del prodotto e della produzione, la valutazione delle materie prime per quanto riguarda i trasformati, l’analisi dei costi da un punto di vista economico e ambientale – oltre e assieme, ovviamente, ai dati tipici del chilometro zero: la valutazione delle distanze percorse dai prodotti, i mezzi di trasporto, le emissioni legate agli spostamenti.
A rendere facilmente fruibili e immediati i concetti del libro sono gli indicatori rivelatori, utili ad aumentare il nostro livello di consapevolezza (dal packaging e le etichette al prezzo, senza dimenticare la nostra salute e i valori energetici della produzione), oltre a 29 interventi e contributi da prospettive autorevoli come quelle di Maurizio Martina, Yvan Sagnet, Laura Trevino Lozano e Silvio Greco, ma anche voci e testimonianze da cucine consapevoli come quelle di Marco Ambrosino, Juri Chiotti, Mauro Colagreco e Giovanni Cuocci.
Il fine è creare un’alleanza virtuosa tra coloro che producono e coloro che selezionano i prodotti, per la vendita o la trasformazione, fino alle nostre tavole. Per una consapevolezza che coinvolga tutta la filiera, consentendo di effettuare scelte in linea con le proprie idee e, di conseguenza, di saldare un’alleanza di reciproca fiducia.
Gli autori
Carlo Catani
Classe 1966, laureato in Scienze statistiche ed economiche, contribuisce a realizzare l’università di Scienze gastronomiche di Pollenzo dal 2003 e ricopre il ruolo di direttore dal 2007 fino al 2011. Oggi collabora con l’università come docente o per progetti specifici. Presidente di Cinemadivino, collabora con l’Associazione Chef to Chef e con diverse aziende del settore enogastronomico. Ha pubblicato il libro Tempi di recupero sulle tematiche del recupero del cibo in cucina.
Carlo Petrini
Classe 1949, è giornalista e fondatore, nel 1989, di Slow Food, organizzazione che si occupa della salvaguardia della cultura e delle tradizioni culinarie locali. Ha collaborato con L’Unità, La Stampa, La Repubblica. Nel 2004 è stato insignito dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e nel 2016 nominato Ambasciatore Speciale della Fao in Europa per Fame Zero. Tra i tanti titoli da lui pubblicati ricordiamo: Terra madre. Come non farci mangiare dal cibo; Buono, pulito e giusto. Principì di una nuova gastronomia; Terrafutura, dialoghi con Papa Francesco sull’ecologia intergrale.