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Leopoldo Franceschi, forte di una tradizione vitivinicola tramandata di generazione in generazione da fine Ottocento, nel 2015 decide di fondare un’azienda agricola, affiancato dai figli Flavia e Federico.

 Nasce così La Casaccia di Franceschi,  dal nome del Podere di Sant’Angelo in Colle, frazione di Montalcino, che Franceschi acquista e rimette a coltura. L’azienda dispone inoltre di terreni a Le Spinaie nel comune di Cinigiano, nel Grossetano, circa a 20 chilometri di distanza. A raccontarcelo è Flavia Franceschi, in un incontro con la stampa organizzato dall’agenzia di comunicazione PR Comunicare il vino, presso il Mio Lab Bar @ Park Hyatt Milano.  

Le due anime aziendali

Complessivamente l’azienda dispone di circa 30 ettari, a conduzione bio: poco più di 16 ettari nel Montalcinese dei quali circa 7 vitati, e i restanti a Le Spinaie dove il solo vigneto si estende su 5 ettari. Montalcino e Cinigiano rappresentano le due anime della cantina: la prima con un vigneto sostanzialmente di sangiovese per la produzione del Brunello di Montalcino, la seconda con una vocazione più internazionale. Mentre a Montalcino l’orologio scandisce i tempi dettati dalle pratiche della tradizione, senza però ancorarsi al passato, a Cinigiano l’azienda esprime sperimentazione e qui merlot, cabernet franc, cabernet sauvignon e anche carménère sono stati messi a dimora dopo una zonazione con studio dei terreni, in un podere circondato da macchia boschiva. 

La vinificazione

La raccolta delle uve, in entrambe le realtà, è interamente manuale con selezione dei grappoli. In cantina ha luogo una seconda cernita con selezionatore ottico che elimina gli acini difettosi. La vinificazione avviene in vasche inox a temperatura controllata, con rimontaggio automatico a cappello sommerso e si svolge in circa 20 giorni. Il vino ottenuto svolge la fermentazione malolattica in inox e a temperature controllate. Ciò per dire che anche a Montalcino si adottano tecniche innovative nell’ambito della vinificazione

La degustazione

Nell’incontro con la stampa Flavia Franceschi ha presentato tre etichette (foto1).

Merlot Rosso di Toscana Igt San Leopoldo 2019 (foto 2)

Le viti sono state messe a dimora nel 2013, a 340 metri di altitudine, in terreni 

ricchi di argilliti e calcari fini e marnosi, che permettono un buon drenaggio e ottimo sviluppo dell’apparato radicale. A questi si unisconodaltri terreni più argillo-sabbiosi che come scheletro hanno ciottoli. 

L’esposizione è a nord-sud con un’escursione termica notte/dì sensibile e una ventilazione che mantiene sani i grappoli. 

Il vino è elevato per 12 mesi in tonneau e barrique di rovere americano, quindi per circa 6 mesi affina in bottiglia.

Note gustative

Rosso rubino intenso

Al naso prevale i frutto estivo maturo, prugna, piccoli frutti, con note accennate di spezie dolci, di vaniglia.

In bocca morbido, succoso, si ripropone un frutto molto maturo di prugna e piccoli frutti, e una piacevole bevibilità con tannino irrequieto, acidità leggermente verde e marcate nuance boisé 

Cabernet – Merlot Rosso di Toscana Igt San Leopoldo 2019 (foto 3)

Da uve merlot e cabernet sauvignon alleviate in 

vigneto impiantato nel 2008 con successivi sovrinnestati a Cabernet Sauvignon. 

Suolo, esposizione ed escursioni termiche giornaliere come Merlot e come il Merlot è elevato per 12 mesi in tonneau e barrique di rovere americano , quindi per circa 6 mesi affina in bottiglia.

Note gustative

Rosso rubino che vira al porpora

Al naso fruttato con ricordi di frutta rossa e nera, con sfumature terziarie balsamiche e ricordi si spezie.

In bocca è morbido, il tannino pur presente, rispetto al merlot frena meno il sorso, è più gentile e l’acidità è maggiormente matura; sentori speziati e boisé di sottofondo.

Brunello di Montalcino Docg Riserva 2016 (foto 4)

Il vigneto è impiantato nel 2007 in un terreno caratterizzato da sedimenti marini pliocenici con sabbia, sabbie e argille, spesso mescolate tra loro. Nei terreni si trovano conchiglie fossili. Le viti allignano ad un’altitudine di 370 metri. È una zona fresca e ventilata, che favorisce la produzione di uve sane, con utilizzo minimo di prodotti antiparassitari e senza l’uso di prodotti antibotritici. Il vino è elevato in botti di rovere di Allier di 33 ettolitri per 36 mesi, quindi affina 6 mesi in bottiglia. 

Note gustative

Colore rubino con sfumature granate

Profumi di frutta matura come prugna e ciliegia, quindi note floreali di viola e ricordi balsamici.

In bocca è asciutto, pieno, avvolgente, con tannini ancora vivaci e freschezza che li intesse. 

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