La melanzana è una pianta originaria dell’India, arrivata in Occidente nel Medioevo, portata dagli Arabi; si tratta di una bacca carnosa con la buccia sottile, generalmente di colore violaceo, con la polpa bianca e ricca di semi.
Si possono distinguere 2 varietà:
le melanzane a frutto tondo, con i frutti tondeggianti, leggermente schiacciati agli apici, perfetti da affettare e cucinare in padella per preparare alcuni tra i più saporiti piatti della tradizione gastronomica italiana;
le melanzane a frutto allungato, che hanno invece i frutti lunghi e grandi, color viola intenso, e si prestano bene per realizzare le classiche melanzane ripiene o alla parmigiana.
Al momento dell’acquisto è importante scegliere frutti non troppo maturi, in quanto contengono più semi amari.
Prima di cucinarle è necessario eliminare l’acqua in eccesso che conferisce un sapore leggermente amaro e piccante, soprattutto per quanto riguarda le melanzane oblunghe che sono le più pungenti, affettandole, salandole e lasciandole spurgare per circa un’ora.
Una volta lavate e affettate, si conservano in frigo al massimo per un paio di giorni, chiuse in un apposito contenitore da cucina col succo di limone, che evita l’ossidazione della polpa.
Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile:
Proteine: 1,1 g
Lipidi: 0,4 g
Carboidrati: 2,6 g
Fibre totali: 2,6 g
Valore energetico: 18 kcal
Le melanzane contengono vitamine del gruppo C e B, potassio, fosforo e acido folico. Amiche del fegato, svolgono un’azione depurativa e facilitano la secrezione della bile. Sono diuretiche e antinfiammatorie
La curiosità
Le melanzane appartengono alla stessa famiglia del pomodoro e delle patate (Solanaceae), ma un tempo si pensava che fossero dannose e da qui la denominazione medievale malum insanum (frutto non salubre), in quanto si potevano consumare sole cotte. Vi proponoamo due ristoranti n cui sono cucinate in modo creativo con la descrizione e l’immagine del piatto che troverete cliccando qui e qui.