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Il Maestro Coccia: “La pizza napoletana rappresenta un vero capolavoro del genio creativo dei pizzaioli napoletani e questo prestigioso riconoscimento”. L’ultimo step per il riconoscimento della pizza napoletana come patrimonio Unesco è stato in Corea, a Seul, dove un comitato riunito proprio in questi giorni ha decretato l’iscrizione o meno del celebre prodotto nel patrimonio dei beni immateriali, proclamando così “L’arte dei pizzaiuoli napoletani” patrimonio dell’umanità. Come punto di riferimento per la cultura della vera pizza napoletana artigianale, il Maestro Enzo Coccia ha sempre lavorato per comunicare nel mondo l’importanza della tradizione gastronomica partenopea di cui i pizzaioli napoletani sono i veri eredi. A conferma di quanto il mestiere di pizzaiolo sia un’arte propria della tradizione napoletana, è stata promossa la candidatura Unesco dell’“Arte dei Pizzaiuoli Napoletani”: questo riconoscimento   internazionale ha l’obiettivo di tutelare quest’attività di fronte al moltiplicarsi di atti di pirateria alimentare e di appropriazione indebita dell’identità e allo stesso tempo di consacrare la pizza napoletana come la massima espressione dell’italianità. “Dal 1800 noi pizzaiuoli prepariamo ogni giorno la pizza con passione e dedizione, per conquistare il cuore di chiunque la assaggi e per lasciare il ricordo della vera pizza napoletana artigianale. La pizza possiede quindi uneccezionale valore universale perché rappresenta un vero capolavoro del genio creativo umano – e più in particolare dei pizzaiuoli napoletani – e una testimonianza unica sulla tradizione culturale partenopea. Per questo è oggi uno dei simboli e delle massime espressioni di italianità e uno dei piatti più conosciuti e amati in tutto il mondo. Questo riconoscimento – che l’arte della pizza napoletana merita a tutti gli effetti (manualità e gergo) – ha anche evitato il rischio scippo da parte degli americani che avevano annunciato la volontà di candidare la pizza american-style. Perciò…” La Commissione nazionale italiana per l’Unesco, su proposta del ministero dell’Agricoltura e con il sostegno del ministero degli Esteri, dell’Università, dell’Ambiente e dell’Economia, ha deciso che “L’arte dei pizzaiuoli napoletani” sarebbe stata l’unica candidatura italiana nella lista del Patrimonio Mondiale dell’umanità Unesco perché “rappresenta l’Italia in tutto il mondo”.
IL PROFILO DEL MAESTRO COCCIA
Erede di una tradizione familiare nel mondo della ristorazione e della pizzeria, Coccia ha iniziato il proprio percorso di formazione fin da piccolo per trovare la sua dimensione nel mondo della pizza e tracciare chiaramente le linee che lo avrebbero guidato nella sua attività personale e professionale. Filo indissolubile tra Enzo Coccia e il suo “monoprodotto” pizza napoletana è la passione per il lavoro di pizzaiolo, oltre naturalmente al ricorso esclusivo a prodotti di eccezionale qualità e alla conoscenza profonda della tecnica, della tradizione e del territorio. Solo lo studio del territorio campano e delle sue materie prime, la conoscenza diretta dei migliori produttori della regione e la selezione dei prodotti più adatti da abbinare all’impasto della pizza permettono, infatti, di rendere il monoprodotto pizza napoletana una vera opera d’arte: questi sono gli ingredienti del grande successo di Enzo Coccia in Italia e nel mondo.

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