Skip to main content

Lago di Caldaro Alto Adige Classico Superiore DOC 2017 “per sé”Elena Walch.
L’area di produzione del Lago di Caldaro Classico si sviluppa sulle colline del versante occidentale della Valle dell’Adige tra Bolzano e Termeno; il vino è prodotto con prevalenza di uve schiava, le uve autoctone più antiche della regione. I vitigni denominati schiava rappresentano più autenticamente la tradizione altoatesina, e il vino che generano è parte dello stile di vita locale. E’ un vitigno da salvaguardare capace di generare rossi passanti così come complessi.

Nelle espressioni più felici del Lago di Caldaro si coglie un lavoro di valorizzazione e di riconoscibilità varietale così che il vino esprime una propria identità territoriale. La storia del Lago di Caldaro o Kalterersee non è lineare in quanto negli anni ottanta del secolo scorso era un rosso poco impegnativo e senza grandi pretese, destinato a un pubblico a sua volta non molto esigente che ne apprezzava la pronta beva. Ma con il nuovo millennio il Caldaro ha saputo interessare palati più attenti in quanto lo sforzo per elevarne la qualità ha permesso di raggiungere risultati di grande soddisfazione. Non è più quello di “una volta” in quanto non solo le tecniche di vinificazione, ma anche il clima, ne hanno fatto un rosso più imponente e al tempo stesso di grande piacevolezza, immediato, con la piacevole bevibilità comunicata dalla freschezza.

Un’espressione che ci ha favorevolmente colpiti è il Lago di Caldaro – per sé 2017 Elena Walch. La cantina, a conduzione familiare, è tra le realtà regionali più stimate con una linea aziendale che punta sul terroir in quanto crede che i vini debbano essere espressione unica del proprio terreno, corroborando quanto sopraddetto in merito alla riconoscibilità territoriale, che a nostro avviso è il plus che fa la differenza. Il Lago di Caldaro – per sé, è prodotto unicamente con uve schiava selezionate; alla pigiatura fa seguito la macerazione del mosto sulle bucce per una durata di sette giorni a temperatura controllata, quindi il vino affina sino alla primavera successiva in acciaio inox e in botti di rovere di 80 hl. Seguono l’assemblaggio, l’imbottigliamento e la commercializzazione.

E’ un vino di carattere, giovane e al tempo stesso ben caratterizzato. E’ un’espressione compiuta di ciò che ci aspettiamo dal Kalterersee; in bocca rivela la propria tipicità e al tempo stesso lo stile elegante della casa produttrice.

Possiede colore rosso rubino.

E’ piacevole indugiare, prolungare la fase olfattiva per cogliere sfumature che, lasciato il vino nel calice, dopo poco tempo iniziano a evolversi, a mutare. In tal modo si possono meglio cogliere distinti sentori floreali in cui si evidenzia la violetta; il frutto è maturo e ricorda la marasca, sfumature di lampone, nocciolo di ciliegia, note speziate e fugace cenno di melissa.

In bocca… la riconoscibilità territoriale è netta, inequivocabile, perentoria. Morbido, strutturato, raffinato e garbato, è dotato di tannini soffici, di freschezza, con note finali di mandorla e di spezie.

Temperatura di servizio: 12-14 °C

Abbinamenti: tonno di coniglio, gnocchetti al ragoût di seppia, zuppa di pesci di scoglio, scaloppe di storione spadellate, petto di faraona al ribes.

Nota emozionale: bosco di castagno; al suolo ricci spaccati tra foglie rosse.

Di questo Autore