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Montalbera di Franco Morando, è un’Azienda Agricola tra le più rappresentative del Piemonte. Il vino bandiera è il Ruchè cui destina, nei vigneti di Castagnole Monferrato, 82 dei 160 ettari dove sono allevate anche le uve barbera d’Asti, grignolino e vioigner, mentre a Castagnole Tinella dispone di 15 ettari di vigneto coltivati a moscato. L’Azienda produce 6 varietà di Ruché: di questi il Ruché La Tradizione, che ha presentato al ristorante milanese Joia di Pietro Leemann, è il primo vino vegano certificato della cantina di Franco Morando.

Ma cosa è un vino vegano? Talvolta si tende a confondere i vini vegani con quelli naturali, biologici o biodinamici. In realtà la filosofia produttiva si basa su principi diversi, talvolta opposti. Attualmente è certificato vegano il vino prodotto senza utilizzare sostanze di origine animale per la chiarificazione, ossia per renderlo limpido, come per esempio l’albumina e la caseina tradizionalmente impiegate; infatti la vinificazione vegana usa sostanze naturali come la bentonite o altre argille. Per quanto non sia ancora richiesto dalla certificazione, un vino vegano, inoltre, viene generalmente prodotto con viti non concimate con letame o altri prodotti di origine animale o animali. Pratica alternativa è il sovescio, che consiste nel rivoltare le zolle in modo che l’erba fertilizzi il terreno arricchendolo d’azoto. Però sarebbe compatibile con la filosofia vegana anche la concimazione chimica perché il divieto riguarda unicamente prodotti animali scostandosi in tal modo radicalmente dalle pratiche biodinamiche che utilizzano letame.

Montalbera, nello specifico, per produrre il Ruché di Castagnole Monferrato La Tradizione utilizza la pratica del sovescio in quanto crede alla naturalità dei vini; e in cantina limita gli interventi e chiarifica il vino in modo naturale mentre le filtrazioni sono su cellulosa. Inoltre Luca Martini, Miglior Sommelier del mondo 2013, consulente Montelera ha precisato che il vino vegano, al contrario di molti vini naturali, non è assolutamente riconoscibile attraverso l’analisi sensoriale in quanto le differenti pratiche di chiarificazione non incidono in maniera sensibile sulle caratteristiche organolettiche del vino.

Martini ha presentato il Ruché La Tradizione insieme con altri due vini Montalbera, ossia il sontuoso Ruché Laccento e la potente Barbera d’Asti Nuda al ristorante Joia di Pietro Leemann, considerato il miglio ristorante vegetariano d’Italia, forse l’unico in cui si propone l’alta cucina vegetariana e vegana.

La Tradizione è un vino di grande piacevolezza: affinato prima in vasche d’acciaio e poi in bottiglia, possiede un bel colore rubino con riflessi granato-violacei; il profumo è complesso in cui si colgono note floreali di viola, ciclamino, rosa, che accompagnato sentori fruttati di prugna; sentori riconoscibili anche in bocca insieme con un ricordo di pepe nero; i tannini sono ben levigati ed è poù che buona la persistenza.

Laccento è considerato il miglior Ruché di Franco Morando se non d’Italia. E’ prodotto utilizzando uve molto mature (sovra-mature). E’ un rosso dotato di forte personalità: degustandolo l’impatto è morbido, pieno, un effluvio di sentori floreali, di confettura di ribes nero e di more cui si aggiungono petali di rosa. E’ un vino polposo, con tannini ben integrati, vellutato, caldo.

Nuda è una Barbera molto piacevole con evidente spalla acida tipica di questo vino; si presenta aggraziata, ben affinata dall’invecchiamento in barrique che si protrae per 15-20 mesi. E’ un vino complesso, potente, speziato, pieno.

I piatti serviti con i vini sono La vita in forma “uovo apparente di barbabietola biodinamica, terrina di romanesco e broccoletti, salsa alla francese di castagne, nocciole e zafferano.

L’ombelico del mondo, dedicato da Leemann all’amico Jovanotti “risotto mantecato all’orientale con zenzero, shitaké, paprica di peperoni italiana, spicchio di carciofo e riso Venere energicamente arrostiti, conditi con la nostra salsa di miso”

Per dessert Gong “spuma vaporosa di latte, vermicelli di castagne, brownies alla nocciola, crema inglese al tiglio, salsa di lampone e la nostra composta di mirtilli” servito accompagnato dal suono di un piccolo gong perché tutti 5 i sensi possano essere coinvolti nella degustazione.

Agli ospiti scegliere che vino abbinare ai singoli piatti… L’ombelico del mondo ha trovato ne La Tradizione un abbinamento perfetto, mentre la dolcezza della barbabietola della Vita in forma si è lasciata meglio sposare dalle note morbide di Laccento, adeguato anche con il dessert.

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