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Monte delle Vigne ( foto 2 ), l’azienda vitivinicola che si affaccia su quei “ Li Monti de le Vigne” che Frà Salimbene de Adam descrisse così chiaramente nelle sue Cronache medievali riferendosi alle colline di Ozzano Taro, conosciute già nel Medio Evo per la vinificazione, ha apportato con il 2021 importanti novità.

E’ nel cuore delle colline del parmense, plasmate dal sapiente lavoro degli agricoltori locali, tra i 200 e i 300 mt sopra il livello de mare che il capostipite della famiglia Pizzarotti, gli attuali proprietari di Monte delle Vigne, amava passeggiare trovando il luogo ideale per dare vita ai suoi sogni.

Nel 1963 infatti acquista la Villa del Monticello, un podere di 100 ettari e si dedica all’allevamento dei bovini sperando un giorno di riportare su quelle terre, da sempre condotte in regime biologico, i vigneti. Dopo qualche anno l’inaspettata dipartita di Pietro Pizzarotti lascia al giovanissimo figlio Paolo la responsabilità e la passione per portare avanti l’impresa.

Nel 2004 Paolo Pizzarotti, acquista Monte delle Vigne, nel cuore della DOC dei Colli di Parma, a cui aggiunge, tra gli altri, il podere Bella Foglia che comprende impianti di Barbera e Malvasia, dando vita ad una storia d’amore per la terra, nel rispetto della natura e della tradizione locale. Dal 2005 vengono piantati nuovo vigneti arrivando alla fine del 2009 a 40 ettari piantati su un totale di 60 complessivi suddivisi per le uve a bacca bianca in Malvasia, Sauvignon e Chardonnay e per quelle a bacca nera in Barbera, Lambrusco Maestri e Cabernet Franc.

Le colline su cui sorgono le vigne risultano essere molto adatte alla viticoltura grazie ad un microclima favorito dalla brezza proveniente dal passo della Cisa poco distante e all’ alternanza di ampi spazi verdi, piccoli boschi e laghetti che aiutano a mantenere l’umidità dell’aria rendendo i terreni calcareo-argillosi particolarmente vocati alla coltivazione della vite.

Il progetto innovativo di Monte delle Vigne ha come presupposto fondamentale la produzione di vini di qualità nel segno di una viticoltura sostenibile ponendo grande attenzione all’ambiente e alla tradizione; per la famiglia Pizzarotti rispettarli significa, infatti, tutelare il patrimonio costitutivo di cultura e identità di Monte delle Vigne.

Da questa filosofia si è abbracciato l’ideale della viticoltura biologica (dalla vendemmia 2021 tutta la produzione ne ha la certificazione ), della sostenibilità che è diventata elemento quotidiano ed imprescindibile dell’azienda che ha applicato nel concreto questi principi con l’adozione del fotovoltaico, la continua riduzione dell’impronta carbonica, la creazione di una cantina ipogea e l’utilizzo di agricoltura di precisione e del sovescio.

La grande attenzione alla qualità di Monte delle Vigne, dalla coltivazione alla cantina si traduce con grande facilità soprattutto nei due vini più importanti dell’azienda, che sono un omaggio al territorio parmense e alla sua cultura lirica. Callas: una Malvasia di Candia aromatica in purezza dai sentori di agrumi, menta ed erbe aromatiche in omaggio alla grande cantante lirica e Nabucco, in onore del Maestro Giuseppe Verdi, il primo vino nato a Monte delle Vigne che è anche il primo rosso fermo realizzato a Parma.

Nabucco ( foto 3 ) è il grande rosso fermo di Monte delle Vigne sin dal lontano 1992, che si presenta oggi con una nuova veste grafica, è il simbolo dell’azienda e della sua caratteristica peculiare: la produzione di vini fermi in un territorio dove per tradizione dominano vini frizzanti. Formato da 70% di uve Barbera e 30% di uve Merlot, grazie alla nuova collaborazione enologica con Luca d’Attona la nuova annata 2018 contiene il 90% di uve Barbera e 10% di uve Merlot. Nabucco è frutto di una rigorosa vendemmia manuale con selezione dei grappoli e di un affinamento in legno in barriques di rovere di Allier e in botti grandi che gli conferiscono una struttura e un’ eleganza speciali. Al naso è intenso e presenta piacevolissimi sentori di frutta rossa, tra cui spicca una deliziosa ciliegia, seguita da liquirizia e note di sottobosco. Al palato è un vino avvolgente, equilibrato e con una buona struttura, non mancano le note di frutti rossi e dei tannini morbidi e vellutati.

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