Nomad Circle, la fiera dedicata ai collezionisti d’ arte è tornata lo scorso marzo ad animare, con successo, la perla dell’Engadina: St. Moritz. Si tratta di una rassegna itinerante che ogni anno sceglie un luogo esclusivo per esporre i suoi capolavori di arte e design in edizione limitata ed accogliere appassionati da tutto il mondo. Le edizioni precedenti si sono svolte in dimore di pregio a Montecarlo, Venezia e in Costa Azzurra, mentre la prossima tappa sarà a luglio a Capri. La quarta edizione che ha avuto come quartier generale Chesa Planta, un’antica villa del 1500 in stile barocco tradizionale restaurata nel 1807 dall’architetto Nikolas Hartmann Sen (foto 2) è stata definita dai suoi curatori Giorgio Pace e Nicolas Bellavance-Lecompte un’ode ai sensi per la presenza di pezzi esteticamente molto ricercati e dal particolare valore artistico.
Numerose le gallerie presenti da tutto il mondo, tra cui hanno spiccato Mercado Moderno da Rio de Janeiro che ha portato in mostra le nuove tendenze brasiliane (foto 3), da Milano Galleria Luisa Delle Piane con Nanda Vigo, Sottsass, lampade Ossi di Seppia e i paralumi in carta disegnati da Andrea Branzi. Da Londra David Gill Gallery ha esposto fiori in vetro bianco di Barbara Nanning, mentre la Galleria Rossella Colombari era presente con il prezioso Secretaire Uniqu di Tomaso Buzzi del 1929 e le luci di Osvaldo Borsani, infine Volumnia da Piacenza ha partecipato con un raro arredamento di Giò Ponti.
L’interno della Chesa è stato animato dalle atmosfere suggestive del noto interior designer francese Pierre Yovanovitch Mobilier che ha fatto dialogare le stanze in legno dell’antica costruzione attraverso la collezione New Alpine ispirata ad Axel Einar Hjorth. Molto apprezzata anche la presentazione della galleria danese Etage Gallery, che ha visto protagonisti i pezzi in ceramica e corda di Karl Monies e quelli in legno e resina di Minjae Kim. Nelle cucine della dimora engadinese hanno trovato collocazione perfetta gli oggetti di artigianato giapponese di Thomsen Gallery e le ceramiche di Irene Norditi con i norvegesi di Format.
Per la sezione dei progetti speciali: la collezione MIDI di 14 oggetti disegnati da Pierre Yovanovitch per Dior Maison ispirata al sud della Francia, Christie’s che ha dedicato uno spazio ai capolavori di Jean Prouve, Charlotte Perriand, Jean Royere e François Xavier Lalanne e Fornasetti che ha incantato i visitatori con una nuova versione de “Il Lunario del Sole”, dodici arazzi intrecciati a mano basati sulle opere dello stesso artista nell’Almanacco del 1942. Infine la galleria milanese Altai, ha esposto delle antiche stuoie sahariane, numerosi feltri dell’Asia centrale, Kilim antichi e un tappeto capolavoro: un rarisismo Zakatala Fiamma Ardente del secolo scorso, proveniente dal Kurdistan con disegni quadrati e simboli totemici ispirati al rito di adorazione del fuoco dello zoroastrismo (foto 4,5,6).