Skip to main content

In occasione dell’8 marzo ci si accorge delle donne. Rametto di mimosa, e poi come prima tra femminicidi e violenze domestiche, tra discriminazione sui posti di lavoro e non solo. La parità di genere è come la sostenibilità, sulla bocca di molti, e tra i molti i più non fanno nulla per cambiare. Del resto quando partecipiamo a qualche conferenza, i relatori sono tutti maschi e non se ne stupisce nessuno. E la ristorazione?

Ada Riolfi ed Elisa Ferrarini (nelle foto), sono state scelte da Cantina Valpolicella Negrar per gestire l’Osteria Domìni Veneti, un modo per 
aprire un dialogo con le donne, spesso discriminate nel mondo del vino. Non lo pensiamo noi, a dirlo è  Elisa Ferrarini, giovane ristoratrice della Valpolicella. Per esperienza sa quanto sia problematico per le donne argomentare in merito al vino in molti ambienti senza suscitare pregiudizi o cadere in banali stereotipi. Del resto cosa possono dire considerato che in un certo immaginario le donne bevono solo bollicine, vini bianche e vini dolci.

Per questo assume un significato forte la gestione dell’Osteria Domìni Veneti che Cantina Valpolicella Negrar  ha riaperto da pochi mesi a Cavaion Veronese, che avrà per centralità l’apertura di un dialogo con le donne, affinché queste si sentano accolte e libere, come se fossero in una società civile, di esprimere le proprie opinioni senza venir contaminate da beceri commenti di stampo vetero-maschilista.

Ad affiancarla nell’intento e nella gestione dell’osteria di campagna della cantina cooperativa negrarese c’è la madre, Ada Riolfi, figura istituzionale nel mondo del vino della Valpolicella e non solo, che 25 anni orsono, prima tra tutti, insieme al marito Roberto Ferrarini, enologo e luminare negli studi sul vino italiano, mancato nel 2014, volle fortissimamente aprire un locale che raccogliesse tutti i vini della Valpolicella, da qui il nome del proprio ristorante, l’Enoteca della Valpolicella a Fumane.

La parità di genere è ancora lontana anche nel settore della ristorazione, basti dire che Elisa nell’ambiente di lavoro preferisce chiamare Ada e non “mamma” sua madre, per fugare commenti di nepotismo e, nel contempo, assicurare a lei l’autorevolezza che merita. “Oggigiorno mi sento comunque più tutelata da questo punto di vista, perché qualcosa sta cambiando nelle nuove generazioni, certe battute non sono più fatte né accettate”. 

Le donne fanno la differenza anche per Cantina Valpolicella Negrar, che ha scelto una gestione al femminile.

Elisa Ferrarini ha respirato fin dalla nascita l’aria della cucina e formato naso e palato con studi in enologia, portando nella gestione dell’Osteria Domìni Veneti la sua visione, attenta alla comunicazione social, pragmatica e sensibile alla cura del dettaglio. Nelle proposte culinarie, sia Ada sia Elisa nell’osteria si sentono più libere di esprimersi, grazie alla proposta vinicola della cantina allargata alle selezioni regionali veronesi. Entrambe sono felici quando vedono che l’ospite fa proprio quel particolare accostamento vino/cibo proposto, anche non convenzionale, come certi vini rossi con il pesce, e si sente partecipe del sentimento di condivisione di una cucina “cucinata”, non semplicemente composta da elementi ma fatta con lentezza, cibi semplici dove ad emergere è il gusto ed il legame con la stagione.

Di questo Autore