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Stefano Antonucci, vignaiolo nella regione Marche, tesse in sé la stoffa di un uomo caparbio e visionario, bisognoso di riconoscersi in un racconto emozionante.
Stefano Antonucci è uno fuori dalla classe…
Le sue calzature, il taglio dei capelli, il taglio della sua giacca sono biglietti da visita come lo sono i suoi vini, descritti dal Sommelier, campione del Mondo nel 2010 Luca Gardini

Al Ristorante VUN a Milano (foto 2) si è tenuta la degustazione dell’ultima produzione Stefano Antonucci.
Riportiamo le parole di Luca Gardini, perché cosi ricche di sfumature, da non poter ovviamente competere. Un fuori classe.
Abbiamo potuto degustare:
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico doc 2018 Le Vaglie (foto 3)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Stefano Antonucci 2017 (foto 4)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Stefano Antonucci 2007
Verdicchio Castelli di Jesi docg Riserva Classico, Tardivo ma non Tardo, etichetta dipinta di Catia Uliassi, pittrice e ristoratrice (foto 5)
Marche igt, Merlot, Mossone (foto 6)
Aereo per me, il Merlot. Un rosso con la freschezza di un bianco.

E’ una ottima espressione di questo vitigno, gran carisma e riferimento, in vista di una interessante evoluzione.

I vini di Stefano Antonucci sono apprezzati molto dal mercato estero infatti, il 58% della sua produzione viene esportata.
Oggi , nominato vignaiolo dell’anno dal Corriere della Sera, non gli si può attribuire l’abitudine di produrre vini che piacciano agli stranieri bensì i suoi vini, li fa come piace e a lui.
Lui, li beve per primo.

Spera sempre di riuscire a far emozionare, con un vino almeno, dice Antonucci.

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico doc 2018 Le Vaglie
Spiega Luca Gardini, che è stata una annata da gestire, si rivela una annata della precisione.
Le Vaglie, Il vino, è un biglietto da visita deil’azienda, è vinificato solo in acciaio e una oculata macerazione.
Cedro, pesca gialla, agrume dolce e amaro, cremosità e intensità, questo vino profuma di chinotto. Salato, iodato, preciso e tagliente.

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Stefano Antonucci 2017
Tutti i componenti sono in asse; 60% vinificato in cemento. Utilizzo del legno regala al vino sentori maggiormente complessi: agrumi, sale e iodio, grande densità. Il vino svela una parte selvatica di salvia; salamoia. Questo vino è una freccia e …. “ lo bevi! “.
La mineralità, precisa Luca Garcini, e non si sente al naso ma in bocca e utilizzando il suo caldo commento “è come succhiare un cappero” fa sorridere la sala.

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Stefano Antonucci 2007
Il vino è praticamente giallo dorato con grandi riflessi verdi. Agrume sempre presente, nella sfumatura del mandarino. La parte floreale si è trasformata in eucalipto, la sapidità in mandorla.
Da questo vino si capisce che l’uva è stata vendemmiata bene. Non si parla di vino biodinamico, la vigna è di per sé biodinamica.

Verdicchio Castelli di Jesi docg Riserva Classico, Tardivo ma non tardo.
Fa legno grande e acciaio. Affinamento su fecce fini per due mesi. 6 mesi di affinamento in bottiglia. E’ un vino grasso. Cachi e melone, timo e basilico, inebrianti i sentori nel bicchiere

 Marche igt, Merlot, Mossone

Ultimo vino in degustazione possiede due punti di forza. E’ fresco e  sapido. Geranio e melagrano per un vino di grande pulizia, grande beva, grande rigore.

Ma chi ve l’ha fatto fare di venire a bere questi vini, conclude Luca Gardini, scanzonato sempre e, oggi, Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica, riceve l’onorificenza dalPresidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

A Luca Gardini facciamoo alcune domande:

Hai visto e assaggiato i vini di tante aziende, prolungamenti di te. Una cantina che non puoi dimenticare?
Con Stefano Antonucci, c’è un legame speciale, da sempre.

Francia, Italia o Nuovo Mondo?
Solo Italia.

La Cina. Spaventa il dragone?
Per niente, abbiamo bisogno della Cina.

Il prossimo desiderio?
Ripetere quello che faccio con le persone giuste.

Vi racconteremo della visita a Stefano Antonucci, non appena ci sarà possibile raggiungerlo nelle Marche.

Di questo Autore