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Talosa, storica azienda vinicola di Montepulciano, si conferma protagonista nella valorizzazione del Vino Nobile grazie alla sua adesione convinta al progetto Pievi del Nobile, un’iniziativa intrapresa dal suo Consorzio che sta riscrivendo il futuro della denominazione attraverso la zonazione e la riscoperta delle sue vigne storiche.

Con la sua prima annata la 2021 si è fatto notare dalla critica internazionale con i 95 punti su Vinous, guadagnandosi l’attenzione del critico Eric Guido, che lo ha definito “tutto ciò che speravo fosse“, sottolineandone l’eleganza, la complessità e la straordinaria capacità espressiva del terroir. Lo abbiamo assaggiato durante l’ultimo Vinitaly durante l’incontro con Edoardo Mottini, CEO di Talosa, e lo presentiamo di seguito

 

Il progetto “Pievi del Nobile”, che abbiamo presentato qui, avviato nel 2020 dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, ha segnato un cambio di paradigma per la denominazione, introducendo un sistema di zonazione che valorizza le singole unità geografiche storiche del territorio. Questo studio approfondito ha identificato dodici Pievi, microzone particolarmente vocate dove il Sangiovese – lì chiamato Prugnolo Gentile – esprime sfumature uniche, legate alla composizione del suolo, all’altitudine e al microclima.

Talosa ha sposato fin dall’inizio questa visione, investendo sulla Pieve Le Grazie, un’area storica con vigneti allevati da generazioni, oggi coltivati interamente a biologico. Un terroir d’eccezione che conferisce ai suoi vini struttura, profondità aromatica ed equilibrio, qualità riconosciute e premiate dalla critica.

Nella foto Edoardo Mottini

Fondata nel 1972 dalla famiglia Jacorossi, Talosa è stata una delle prime aziende a credere nel potenziale del Vino Nobile di Montepulciano, lavorando con determinazione per innalzarne il profilo qualitativo.

Oggi l’azienda si estende su 33 ettari di vigneti biologici nella zona più vocata della denominazione, in località Pietrose, a un’altitudine compresa tra i 330 e i 400 metri, dove il suolo ricco di scheletro e l’esposizione ottimale garantiscono ai vini struttura, eleganza e grande longevità. Cuore pulsante della cantina è la storica bottaia di affinamento, situata nel centro di Montepulciano, nei sotterranei di Palazzo Tarugi e Palazzo Sinatti, edifici rinascimentali del XVI secolo che custodiscono le grandi botti dove il Vino Nobile riposa e si affina.

 

La degustazione

 

Nobile di Montepulciano Docg Toscana Pieve Le Grazie Vigna Chiusino 2021

Ottenuto da solo Sangiovese impiantato in località Pietrose, a un’altitudine di 385 metri, esposto a Sud/Ovest, allevato a cordone speronato, in cantina dopo una accurata selezione delle uve, vengono diraspate e sottoposte a leggera pigiatura, poi sono poste a fermentare in tini di acciaio con lieviti selezionati per circa 12 giorni. Segue una macerazione di 10 giorni, con rimontaggi e un dèlestage. Dopo la malolattica in acciaio, matura per 2 anni in tonneaux di rovere francese di 2° e 3° passaggio, con un successivo affinamento in bottiglia per almeno 12 mesi. Dopo un granato profondo nel calice, si distingue al naso per le note di ciliegie nere essiccate, cioccolato fondente, poi spezie e chiodi di garofano, con a seguire note balsamiche e mentolate.  Al palato ha struttura, tannini già setosi, poi è fresco, per la sua con un finale lungo, dove ritroviamo le note balsamiche e mentolate.

 

@foto Talosa

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