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Il tartufo bianco pregiato Tuber magnatum Pico, si presenta liscio, colorato di chiaro con possibili sfumature tendenti al grigio, al giallo, al verde o alla combinazione di queste tonalità. Aprendolo si evidenziano gradevoli riflessi chiari tendenti al rosa, al beige, al marrone di differenti intensità. Le venature più chiare scompaiono se il tartufo viene cucinato, ma è sconsigliabile farlo perché il sapore deciso, ma delicato, si altera con la cottura.

Il tartufo bianco è perlopiù associato alla langarola Alba e alla marchigiana Acqualagna. Va però precisato, per quanto riguarda il Piemonte, che il suo bacino di raccolta comprende non solo le Langhe, ma  anche il Monferrato. In merito ventidue comuni monferrini distribuiti nelle province di Asti e di Alessandria nei cui territori è presente il tartufo bianco pregiato si sono associati per promuoverlo e tutelarlo.
L’associazione per la Valorizzazione del Tartufo Bianco pregiato del Monferrato e del suo territorio nasce forte di due motivazioni:
il tartufo bianco pregiato in Piemonte non si raccoglie solo ad Alba, ma anche del Monferrato;
il tartufo degli associati è tracciabile per cui si può risalire alla località di produzione.

L’Associazione nata nel 2020, ha come mission la divulgazione del proprio tartufo e vede come primo comune promotore Alice Bel Colle, cui si sono uniti gli altri ventuno. Franco Novelli (i tartufi fotografati in copertina sono di sua proprietà), ci spiega che l’Associazione, della quale è presidente, si avvale della partnership dell’ Università del Piemonte Orientale, che porta avanti parallelamente la possibilità di avere una tracciabilità analitica di questo prodotto. Infatti L’Università conferma che questa specie di tartufo può essere tracciata grazie alla corrispondenza fra i tartufi e l’impronta chimica del terreno. Ciò significa che acquistando un tartufo dei produttori monferrini si può risalire all’origine così da avere la certezza che sia proprio locale e non importato.

A tal merito è stata effettuata una mappatura del territorio così da arrivare ad associare tipo di terreno e tartufo.

Il cane addestrato fiuta il tartufo e il tartufaio accorre

Il tartufaio estrae il tartufo dove il cane  aveva puntato

Abbiamo assistito alla raccolta di alcuni tartufi in una tartufaia recintata segnalata da un cartello che riporta i logo dell’Associazione piemontese e dell’Università dell’Alto Piemonte. Proprietario della tartufaia è Franco Novelli che ci ha accolto insieme a un tartufaio con il proprio cane addestratissimo. In poco tempo il cane, lasciato libero, ha individuato un tartufo permettendo al tartufaio di estrarlo. Una carezza e via alla ricerca del tartufo successivo.

La stagione per la raccolta del Tuber magnatum pico, ossia il tartufo bianco pregiato si concluderà a fine gennaio 2025.

Qui di seguito l’elenco dei ventidue comuni che fanno parte dell’Associazione:

Acqui Terme
Alice Bel Colle
Cassine
Cassinelle
Castel Boglione
Castel Rocchero
Castelletto Molina
Fontanile
Grognardo
Malvicino
Maranzana
Mombaruzzo
Montechiaro d’Acqui
Morsasco
Orsara Bormida
Pareto
Ponti
Prasco
Quaranti
Ricaldone
Trisobbio
Visone

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