Da fine agosto a inizio novembre con Calinverno, la raccolta della famiglia Cottini esalterà le diverse tipologie di uvaggio e i differenti tempi di maturazione.
Una vendemmia lunga e per singolo vigneto, per valorizzare al meglio l’identità di ogni terroir e vitigno. A Monte Zovo, azienda agricola della famiglia Cottini, la vendemmia 2020 prende corpo dando risalto alle qualità che caratterizzano l’impresa con sede a Caprino Veronese (VR) e proprietaria di 140 ettari di vigneti, distribuiti nelle tre denominazioni principali della provincia di Verona: Valpolicella, Garda e Lugana.
La raccolta, è partita a fine agosto, continuerà fino a inizio novembre con la vendemmia tardiva delle uve destinate alla produzione di Calinverno. Il vino di punta della Tenuta di Caprino Veronese nasce infatti dall’intuizione del titolare Diego Cottini di sfruttare la surmaturazione delle uve, lasciandole sul tralcio fino alla comparsa delle prime brine invernali. A caratterizzare la vendemmia di Monte Zovo è inoltre il progetto di single vineyards realizzato con le etichette della linea Ispirazioni Naturali, composta oltre che da Calinverno anche da Crocevento, Oltremonte e dagli ultimi arrivati Phasianus e Wohlgemuth. La vendemmia per ciascun vigneto avverrà in tempi e con metodi differenti di raccolta: si partirà con il Pinot Grigio, per la produzione del Wohlgemuth, dal 20 settembre circa toccherà alle uve del Bardolino, destinate ai rosati e in particolare al Phasianus, e infine si passerà alle uve per Oltremonte Sauvignon e Crocevento Pinot Nero con la vendemmia in alta quota.
Nella lunga vendemmia di Monte Zovo rientra anche la raccolta intorno a metà settembre per il Lugana Le Civaie e in Valpolicella per l’Amarone, mentre a inizio ottobre toccherà all’uva durella per i vini Valpolicella e Valpolicella Ripasso della Tenuta di Tregnago.
“La produzione prevista è nella media, nella tenuta di Caprino Veronese ci aspettiamo tra gli 80 e i 100 quintali per ettaro – commenta Diego Cottini – Tutto promette bene, solo un cambiamento climatico può rovinare e mettere in pericolo la qualità delle uve. I nostri vigneti, trovandosi a nord di Verona tra i 300 e 900 metri, sono stati colpiti in modo lieve e senza riportare danni ingenti dal maltempo che ha interessato di recente alcune zone della Valpolicella e del Lugana. L’abbassamento delle temperature ha favorito piuttosto un aumento dell’escursione termica a vantaggio delle uve in fase di maturazione”.
Monte Zovo inoltre non sta riscontrando problemi nella gestione della manodopera, a seguito delle misure sanitarie messe in campo da Italia e altri Paesi per il contenimento del Covid-19. Viste le diverse tipologie di uvaggio con differenti epoche di maturazione e di conseguenza di raccolta delle uve, l’azienda della famiglia Cottini riesce infatti a coprire l’intera vendemmia con i dipendenti interni e con quelli assunti dalle cooperative di servizi stagionali.