Sono molteplici i fattori che intervengono a determinare le caratteristiche di un vino. Sicuramente il vitigno, ossia l’uva utilizzata per produrlo. Ma anche l’affinamento svolge un ruolo importante, in quanto un vino è lungamente invecchiato in piccole botti di legno avrà caratteristiche diverse rispetto a un altro maturato per alcuni mesi in vasche di acciaio e poi commercializzato.
Altri fattori, oltre alla conduzione del vigneto e alla vinificazione, sono; l’esposizione, le caratteristiche morfologiche, la collocazione geografica, il terreno, il clima.
Pertanto due vini prodotti con le stesse uve, vinificati con le medesime procedure ma di due vallate della stessa zona geograficacon suoli e microclimi differenti, alla degustazione risulteranno diversi.
Ciò spiega perché in numerose zone vitivinicole Doc, sono delimitate alcune sottozone proprio perché si differenziano, per quanto detto, dalla restante area. Fatta questa premessa, tredici produttori di vini doc Valpolicella e/o Soave della Valle di Mezzane nell’Est Veronese a cavallo tra le due denominazioni di origine, si sono costituiti in gruppo mutuando il nome dalla loro Valle, ossia Vignaioli Valle di Mezzane.
Le tredici Aziende Agricole hanno storie, origini, obiettivi, ambizioni e orientamenti differenti anche nella conduzione del vigneto – in biologico, biodinamico e integrato – e attorno a questo progetto intendono amalgamarsi, conoscersi, aiutarsi, divertirsi, migliorarsi nel rispetto delle proprie identità e approfondire assieme la conoscenza del loro territorio di produzione.
Primo passo per conseguire questo ultimo scopo è stato l’incarico per realizzare Carta dei Suoli delle aziende del Gruppo al pedologo Giuseppe Benciolini, già autore di mappature simili per progetti di zonazione vinicola in diverse zone, tra cui Soave, Valpolicella, Prosecco, Cartizze e Lambrusco Reggiano.
Le Carte dei suoli, sono uno strumento importante per definire la conduzione del vigneto, orientarla sempre di più alla qualità delle uve, e oggi assumono un’ulteriore valenza per fronteggiare e interpretare al meglio i cambiamenti climatici e quindi l’annata, salvaguardare il territorio e conoscere le peculiarità e le differenze fra la Valle di Mezzane e le altre Vallate e gli altri areali della Doc Valpolicella e Soave.
Attraverso la valorizzazione e lo studio della viticoltura il Gruppo sostiene e sollecita il Consorzio di Tutela Vini Valpolicella nel progetto di definizione di sottozone nella Doc Valpolicella(8.617 ettari di vigneto – fonte Banche dati Regionali) in aree che rispecchiano la morfologia del territorio, i differenti climi e suoli. Si tratta di un progetto molto importante per le tredici aziende della Valle di Mezzane finalizzato a mettere sempre di più in luce le differenze fra le diverse vallate e per avere tutti più identità all’interno della importante denominazione veronese.
Alle attività di promozione dei vini e del territorio della Valle di Mezzane il Gruppo affiancherà un percorso di crescita professionale che riguarderà aspetti tecnici della viticoltura, della vinificazione, il confronto con le produzioni di altre zone vitivinicole, ma anche approfondimenti circa temi importanti quali la parità di genere in agricoltura e i progetti di sostenibilità per convivere in armonia con la popolazione del territorio.
Insomma i Vignaioli della Valle di Mezzane si prefiggono, nel rispetto del proprio territorio e delle denominazioni che vi insistono, come obiettivo primario la conoscenza più intima delle loro Aziende, della loro Vallata, della sua identità e delle sue differenze come valore da portare nel mondo.
Alcuni Vignaioli della Valle di Mezzane hanno partecipato “Amarone Opera Prima”, evento del Consorzio di Tutela vini Valpolicella che svoltosi il 3 e 4 febbraio 2014 presso il Palazzo della Gran Guardia a Verona.
Le tredici aziende agricole dei Vignaioli Valle di Mezzane: Benini Alessandro; Marinella Camerani; Falezze di Luca Anselmi; Grotta del Ninfeo; I Tamasotti; Il Monte Caro; ILatium Morini; Le Guaite di Noemi; Talestri; Massimago; Carlo Alberto Negri; Roccolo Grassi; Giovanni Ruffo.