L’arrivo della primavera è considerato l’appuntamento con la rinascita e, quest’anno potrebbe anche rappresentare l’inizio di una nuova vita.
Tant’è che nei giorni a cavallo del 21 marzo c’è, per esempio, la Giornata internazionale della felicità promossa dall’Onu (con la Finlandia come Paese più felice del mondo mentre l’Italia occupa la 25^ posizione), la Giornata mondiale dell’acqua (l’Italia ne spreca il 43%), quella delle foreste, il tiramisù day, la Giornata della liberazione dalle mafie voluta da don Luigi Ciotti con la sua associazione Libera e, seguita, dalle festività pasquali. Ognuno di questi appuntamenti ci propone (o ci lascia) sempre qualcosa di positivo su cui riflettere. E proprio incastrando tutti questi eventi, per la nostra carrellata partiamo con la
Giornata della felicità
Loison – Costabissara (Vi)
E dall’idea originale di un’azienda scicchissima (non solo per le prelibatezze che produce ma come le propone), la Dolciaria Loison di Costabissara, in provincia di Vicenza, che ha scelto la primavera come tema per illustrare le confezioni della sua produzione di colombe e di tutta la pasticceria che sarà disponibile sino a Natale, altra data in cui Dario Loison e la moglie Sonia (la designer delle confezioni) cambiano il soggetto del packaging invernale.
Cosa ha fatto Sonia? Ha preso la primavera che Dario definisce “meravigliosa stagione”, ha selezionato le interpretazioni di alcuni artisti del Novecento che hanno espresso le loro emozioni interiori attraverso il mondo magico di colori donati dai fiori tanto che ogni artista, a suo modo, ha espresso la personale sensibilità per la natura floreale. E Sonia ne ha fatto una vera poesia degli occhi e Dario aggiunge la coccola al palato “attraverso la quale – dice – interpretiamo il gusto come specchio della nostra anima che doniamo ad ogni singolo morso”. E che morso, partendo dalla novità “Colomba al caramello”, morbida e goduriosa, grazie alla presenza del cioccolato e della crema al caramello salato e proseguire con i classici come la colomba “classica A.D. 1552”, la “DiVigna” (con uvetta e blend di vini passiti), la linea frutti e fiori (dalla pesca e nocciola a quella al mandarino, dall’amarena e cannella alla camomilla e limone) tutte contenuti negli eleganti packaging ispirata alla primavera deli artisti del Novecento selezionati da Sonia. E, poi, c’è la linea “Tutto l’anno” come i biscotti al burro, la “sbrisola”, la nuova torta “bonissima” (una frolla ripiena di frutta secca) e il “filone” (dolce soffice e all’aroma intenso grazie alla frutta candita che arricchisce l’impasto).
Alla base di tutto c’è la lievitazione lenta e una maniacale selezione degli ingredienti, tutti a denominazione di origine.
Carne bianca
E, a tavola, gli europei – e, quindi, gli italiani – colpiti dalla “pandemic fatigue” come possono consolarsi? Con i 7 cibi e le pratiche del buonumore consigliati dalla psicologa-psicoterapeuta Paola Medde e dal nutrizionista e gastroenterologo Luca Piretta, dell’Università Campus Biomedico di Roma. E, cioè, cioccolato, carni bianche, frutta secca (foto 2), legumi, cereali, ricotta e papaya&mango (foto 3). Si può dire che la ricetta della felicità passa per alimenti semplici, di facile reperibilità, da combinare in un mix di pietanze salutari e piccole trasgressioni. Aggiunge il prof. Piretta “un quadratino di cioccolato fa bene alla psiche e al fisico. Etanolamina e feniletilamina eliminano infatti la fatica, riescono a dare euforia e trasmettono un certo senso di benessere e appagamento. Anche le carni bianche contribuiscono ad aumentare il benessere perché sono ricche di triptofano, un amminoacido importante per il buonumore, oltre ad essere alimenti leggeri e nutrienti. La frutta secca, poi, contiene una gran quantità di magnesio, un minerale che contribuisce al rilassamento muscolare, conferendo sensazione di rilassatezza e riposo.
E se è proprio vero che il cibo è uno degli ingredienti segreti della felicità, perciò occhio all’anagrafe perché ogni età ha il suo alimento dedicato al buonumore. A tal proposito Unaitalia – associazione che rappresenta la quasi totalità della produzione avicola nazionale – ha promosso una serie di abbinamenti tra carni bianche e cibi, con la psicoterapeuta Paola Medde che suggerisce, per gli anziani, una breve passeggiata all’aperto e un po’ di giardinaggio con le proprie piante a casa; potrebbero aiutare a superare il senso di solitudine, a distrarsi e a ritrovare il sorriso e portare in tavola un piatto di pollo o tacchino accompagnato da ananas che aiuta ad aumentare il benessere. Per gli la “parola d’ordine è condivisione: serve ritrovare il senso dello stare assieme divertendosi. Una gara di cucina può essere un’idea semplice e gustosa da praticare. Genitori e figli si sfidino ai fornelli, per un gioco che diventa al tempo stesso motivazionale e allegro”, spiega la dott.ssa Paola Medde. E, quindi, proseguire il pasto a base di carni bianche con una torta al cioccolato, perfetta per stimolare euforia, gratificare il palato e alleviare la sensazione di stanchezza.
Per i più giovani è consigliabile l’insalata fredda di pollo con cereali o cous cous, accompagnati da verdure a foglia larga, contenenti magnesio, che aiuta a rilassarsi.
Insomma, come diceva Aristotele… è proprio vero che la felicità dipende da noi stessi. Anche a tavola.
Uber Eats
Uber Eats è voluto andare alla ricerca degli amici del nostro umore, affidandosi però ad una biologa nutrizionista, Sara Cordare, per i cibi della felicità. Che a individuato dieci cibi che possono svoltare il nostro umore e le nostre giornate, facendoci spuntare un sorriso sulle labbra.
Il primo è il cioccolato fondente, il vero cibo del buonumore, un antidepressivo naturale: il suo aroma incantevole, misto al suo contenuto in triptofano e teobromina, ci trasportano subito in un mondo più sereno, stimolando le endorfine e aumentando la produzione di serotonina, il famoso ormone della felicità. Segue la frutta secca, come noci, mandorle e nocciole, che combattono gli stati depressivi; così come il pesce azzurro (alici, sardine, acciughe) che, ricco di omega 3, influenza lo sviluppo del sistema nervoso e il rilascio di serotonina e dopamina, l’ormone dell’euforia. “Da non sottovalutare l’effetto di semi di sesamo e zucca e dell’avocado: la tirosina che contengono aumenta la dopamina, migliorando il nostro stato emotivo” commenta la dottoressa Cordara “Per il rilascio di dopamina, sì pure a barbabietole, quinoa e cereali integrali (pasta, riso, pane) che aumentano il senso di benessere grazie alla betaina; senza dimenticare lo zafferano, in grado di restituire il buon umore grazie al colore che regala ai piatti e a sostanze come safranale e crocina, ottimi precursori di dopamina e serotonina”. Via libera anche a vaniglia e melagrana, ricchi di ossitocina, l’ormone dell’amore che accresce vicinanza ed empatia verso il prossimo, rinsaldando e facilitando i legami affettivi e temperando la tensione. Tra gli amici della serenità, infine, possiamo apprezzare i semi di girasole che, grazie a magnesio e vitamina B6, riducono stress, ansia, nervosismo, sbalzi d’umore e stanchezza.
Per aiutare gli italiani ad includere nella propria alimentazione questi cibi del benessere, Uber Eats e la dottoressa Cordara hanno ideato due ricette della felicità, facilmente replicabili a casa:
Cioccolatini alla frutta secca, realizzabili versando del cioccolato fondente fuso su un mix tritato di frutta secca a piacere, da far poi freddare in frigorifero per un paio d’ore;
Spaghetti integrali con acciughe, con alcuni trucchi per renderli indimenticabili: non salare l’acqua di cottura, far saltare le acciughe con olio in una padella e separatamente dorare il pangrattato, dopo 5 minuti di cottura tuffare la pasta nel tegame del condimento, girando finché non è pronta per essere servita (con una dose generosa di panura).
Questi piatti che accompagnano alle porte della felicità si trovano facilmente su Uber Eats, insieme a molte altre proposte: basta scaricare l’app, disponibile sia per Android che per iOS, o collegarsi al sito www.ubereats.com, per farsi recapitare benessere e gioia comodamente a casa.
Cioccolato e frutta
Per il cioccolato ci pensa il California Prune Board (consorzio che riunisce 800 coltivatori e 28 confezionatori di Prugne della California) con i cioccolatini “Flower Power” con un doppio ripieno di prugne della California e ganache preparata con pasta di mandorle tostate, cioccolato bianco, fiori caramellati, tra cui rosa, viola, gelsomino ed essenza di rosa. A crearli è stato Stefano Collomb, titolare della storica pasticceria-cioccolateria “Chocolat” a La Thuile in Valle D’Aosta che spiega “questi cioccolatini dall’aspetto così delicato e floreale sono anche una vera e propria esplosione di gusto, grazie alla perfetta combinazione dei sapori delicati delle mandorle tostate con il cioccolato bianco e la croccantezza dei fiori caramellati, esaltata dall’assenza di panna e burro all’interno della ganache. Con la morbida consistenza e il sapore piacevolmente intenso, le Prugne della California giocano un ruolo fondamentale di contrasto, donando a questi cioccolatini una nota fresca e primaverile”. E, poi, grazie alla qualità e al gusto distintivo, le Prugne della California rivelano ancora una volta la loro versatilità e dimostrano di essere perfette anche in abbinamento al cioccolato di alta qualità e a ingredienti inaspettati come i fiori edibili. Naturalmente prive di grassi e di zuccheri aggiunti, sono l’ingrediente perfetto per dolci a ridotto contenuto di zucchero, le Prugne della California hanno un alto contenuto dei nutrienti fondamentali per il benessere e il buon umore quotidiano.
I cioccolatini “Flower Power” con Prugne della California saranno disponibili per tutta la primavera 2021 presso la pasticceria-cioccolateria “Chocolat” di La Thuile e ordinabili telefonicamente (T. 0165 884783) con possibilità di spedizione in tutta Italia.
Haribo
Con Haribo arriva proprio l’ambasciatore della felicità. Questa caramella, infatti, nasce un secolo fa per donare allegria e felicità fanciullesca ai più piccoli, e per permettere agli adulti di tornare ad essere gioiosi come bambini. E, in un contesto difficile come quello che stiamo vivendo, non bisogna dimenticare quanto il nostro buonumore sia prioritario. Così, Haribo fa scoprire nuovi modi di promuovere e difendere la felicità che non ha età: si è sempre in tempo per essere felici, a 9 come a 99 anni! In questo un ruolo importante lo svolgono le caramelle iconiche di Haribo, come gli Orsetti d’Oro che da un secolo fanno compagnia a grandi e piccini, trasformandosi per rimanere sempre al passo coi tempi e intercettare i trend del momento. L’ultima evoluzione sono gli irresistibili Orsetto d’Oro Extra Succo, che sono, poi, le caramelle con la più alta percentuale di succo.
MU Fish (foto 4)- Via Galileo Galilei 5, Nova Milanese (Mb)
Un momento di felicità si può godere anche con l’immersione nella proposta gastronomica di una chef giapponese Jun Giovannini (foto 5), che con il suo spirito artistico e creativo sperimenta ingredienti italiani e nipponici in un equilibrio culinario raffinato e semplice che rispetta la materia prima e la genuinità dei sapori.
I suoi piatti mixano la tradizione culinaria italiana con quella giapponese. Ad esempio l’esperienza pugliese che ha fatto a Polignano a Mare, nel ristorante Puro, le ha fatto scoprire nuove affinità che si ritrovano nel piatto Ushi coffee pugliese che si compone di accostamenti inediti, un carpaccio di scottona piemontese con rosmarino in tempura su un purè di patate con crema al caffè agrumata. Richiama il “caffè speciale” – a base di agrume, amaretto e vaniglia – che è simbolo di Polignano a Mare, ideato da Mario Campanella.
Jun non si limita alla Puglia, ma sperimenta e studia i sapori di tutta Italia. Rispetta la materia prima, cercando di mantenerne il più possibile il gusto naturale ed evitando un eccessivo artificio. Il suo obbiettivo è un equilibrio tra la semplicità di partenza e la ricerca di nuove combinazioni. La sua attenzione è anche rivolta all’aspetto salutare attraverso l’utilizzo di ingredienti dalle proprietà benefiche come ad esempio il koji, un fungo filamentoso noto nella cucina giapponese.
I piatti di Jun (Giovannini è il cognome del marito) arricchiscono il menù di MU fish che propone tecniche orientali e prodotti europei, ed è ormai un indirizzo imperdibile nel cuore della Brianza.
Finger’s Garden – Via Keplero, 2 – Milano – t. +39 02 606544
In primavera i giapponesi festeggiano la bellezza – purtroppo effimera – del Sakura, i fiori del ciliegio, uno dei simboli del Sol Levante. È la tradizione millenaria dell’Hanami (letteralmente: “guardare i fiori”): sotto ogni albero fiorito viene steso un telo, e al piacere di sostare sotto una delicata pioggia di petali, si aggiunge la gioia del cibo e della compagnia. Hanami è, infatti, anche l’occasione per organizzare pic-nic e festeggiare la forza rigeneratrice della primavera. L’esperienza di questa antica usanza nipponica carica di significati simbolici si può fare anche a Milano, perché Finger’s Garden, fino a domenica 28 marzo, propone il Sakura Sushi: un menu speciale pensato dallo chef Roberto Okabe e disponibile, sia per l’asporto sia in delivery.
Nel menu, oltre ad amuse-bouche ed edamame leggermente piccanti, alcuni grandi classici di Okabe, dal “Tris di Nido” (sfiziosi involtini di salmone, tonno e ceviche in pasta kataifi croccante) agli “Ebi Fry” (gamberi in tempura avvolti in pasta kataifi croccante e serviti con salsa agrodolce); ma anche piatti della cucina tradizionale giapponese rivisitati secondo lo stile Finger’s: Hana Sashimi (Fiore di salmone o tonno), Soba Ten Tamago (Spaghetti freddi di grano saraceno con tempura di gambero e melanzane), Sakura Mix (quattro uramaki creativi dello chef) e Sakana Tataki (Tonno o salmone scottato con verdure di stagione). E come dessert Sweet Sakura: delicata Creme brulée al tè verde con salsa ai frutti di bosco.
In collaborazione con il Birrificio lombardo L’Orso Verde, il Sakura Sushi firmato Finger’s sarà accompagnato da Wabi, una golden Ale prodotta con luppoli sloveni. Fresca e delicata, con profumi che ricordano i fiori di campo, Wabi è un inno all’equilibrio zen che si fonda sull’accettazione della transitorietà… come la bellezza della fioritura primaverile dei ciliegi.
Sakura Sushi si ordina direttamente sul sito fingersrestaurants.com (€ 65 a persona).
Kanji Milano
(via Fabio Filzi 10 – via Broggi 17 – via San Marco 27
Creatività, equilibrio e poesia, nel piatto come in tutto ciò che lo circonda: questa è la filosofia alla base del successo di questo ristorante di cucina orientale, in attività dal 2010 con tre locali. Ricerca stilistica, sensoriale ed estetica sono gli ingredienti fondamentali dei piatti delicati, preparati con sapiente cura orientale: sashimi, gunkan, futomaki, uramaki e impreziositi dalle salse fatte in casa con ricette esclusive. In ogni preparazione, protagonista indiscussa è la materia prima, nel pieno rispetto e nella valorizzazione della tradizione giapponese, che esalta la freschezza e la genuinità degli ingredienti, il sapore e il colore di ogni cibo. In cucina non esistono compromessi, né sugli ingredienti come il pesce, che arriva ogni giorno da un fornitore italiano certificato, né sulla cura dei locali, per i quali il giovane fondatore Jay Lin si avvale del servizio di pulizia industriale due volte a settimana.
Così Kanji Milano porta in tavola una tradizione culinaria e una passione tramandate nel corso delle generazioni: Jay Lin ha appreso l’arte della cucina dal padre, Akan Lin, chef nonché uno dei primi sushi man del capoluogo lombardo, e negli ultimi anni ha contribuito a portare i delicati sapori d’Oriente a Milano con diversi locali come Fusho, Ramen Shifu e Wok’in.
Kanji accoglie i suoi ospiti in ambienti dal design raffinato e riserva la stessa cura al servizio in sala e al delivery, rigorosamente effettuato dallo staff interno con consegne straordinarie ogni settimana anche fuori Milano (Assago, San Giuliano Milanese e Gorgonzola).
I tre ristoranti effettuano servizio di asporto e consegna a domicilio 7 giorni su 7 per godersi un indimenticabile assaggio di Giappone ogni volta che lo si desidera.
Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
CirFood
Perché inserire in questo contesto la Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa dall’associazione Libera? A parte l’aspetto sociale, l’iniziativa ha un importante collegamento con il settore agroalimentare perché, com’è noto, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti, con il brand Libera Terra, produce vino, olio, formaggi, pasta, legumi nelle aziende espropriate. Prodotti che sono anche presenti nella grande distribuzione organizzata con scaffali collocati in bella evidenza. A sottolineare il collegamento di Libera e il mondo della ristorazione, c’è CirFood, impresa cooperativa italiana leader nella ristorazione collettiva, commerciale e nei servizi di welfare aziendale, che oltre a sostenere la XXVI edizione della Giornata della memoria, quest’anno proporrà nei propri menù in scuole, aziende, strutture sociosanitarie, 1.500 kg di pasta di semola biologica Libera Terra e, così, Maria Elena Manzini, Corporate Social Responsibility Manager di CirFood sottolinea “E’ con orgoglio e forte convinzione che abbiamo voluto rinnovare il nostro sostegno a Libera, ancor più in questo 2021, particolarmente importante perché si festeggiano i 25 anni dall’approvazione della legge 109 sull’uso sociale dei beni confiscati. Libera, da sempre, è sinonimo di difesa della legalità e rispetto delle persone, valori che CIRFOOD promuove ogni giorno attraverso la sua attività di impresa. Anche in un periodo non certo semplice come quello che tutta la ristorazione sta vivendo, crediamo fosse importante dare il nostro contributo per diffondere, attraverso i prodotti, il messaggio di Libera”. CirFood attraverso questa iniziativa raggiungerà più di 15.000 persone, con l’obiettivo di contribuire a sensibilizzare la società sull’importante operato delle cooperative aderenti al Consorzio Libera Terra, che si impegnano quotidianamente nel promuovere la legalità e la creazione di opportunità di sviluppo e lavoro nei territori confiscati alla mafia.
Giornata delle foreste
Friuli Venezia Giulia
L’Italia offre una gran bella scelta di tra foreste, boschi fantastici, riserve naturali, alberi giganteschi e riserve con la presenza di alberi alquanto rari. L’ufficio del turismo del Friuli Venezia Giulia, per questa occasione, invita alla scoperta dell’incanto delle foreste e dei boschi, delle vere “miniere verdi”, per ammirare i giganti verdi, sfiorare la magia della natura, ascoltarne i silenzi e annusarne i profumi. E, quindi propone una serie di itinerari che toccano la Foresta millenaria di Tarvisio che, con i suoi 24mila ettari, è la foresta demaniale più estesa d’Italia, con i suoi abeti rossi, i “giganti” della musica conosciuti in tutto il mondo per il legno di risonanza che viene utilizzato nella realizzazione degli strumenti musicali a corda. Poi la Carnia con vari itinerari tra prati di wulfenie e incredibili giacimenti fossili, oppure nella conca del passo del Cason di Lanza, l’itinerario tra la Val Degano e la Val Pesarina e, infine, addentrarsi nella foresta di Ampezzo significa scoprire e immergersi in boschi misti di faggio, abeti rossi e abete bianco tra i più belli della Carnia, prima di scoprire frassini e aceri della Val Colvera. L’altopiano carsico del Cansiglio offre percorsi suggestivi popolati da faggi, funghi, fiori, cervi, scoiattoli e picchi. Nelle Valli del Natisone e del Torre si possono scoprire i castagneti e i prati sfalciati dei paesi del Kries. Per arrivare a Duino, lungo il sentiero Rilke dove il Carso incontra l’Adriatico circondato dallo spettacolo delle falesie. Un’ambiente unico, in cui grazie alle particolari condizioni climatiche si può apprezzare la flora di tipo mediterraneo anche a quote elevate.
Isole Canarie
Qualche volta, mettere il “naso” fuori di casa non è una cattiva idea. Proprio per questo, in occasione della giornata delle foreste, abbiamo incominciato a pensare a quando saremo liberi di poter scegliere dove vogliamo andare. E, quindi, a cercare anche posti un pò più lontani da casa, così ci è capitato di “incontrare” il favoloso tesoro naturalistico delle Isole Canarie, con la spettacolare foresta laurisilva, ambiente tropicale che si forma a determinate condizioni di caldo e umidità e presente soltanto sull’arcipelago spagnolo, in mezzo all’oceano, con alberi giganteschi che raggiungono anche i 40 metri di altezza, piante rampicanti, liane e l’incredibile fauna di uccelli, rettili e pipistrelli che la popolano. Si chiama foresta di Garajonay, si trova nel cuore dell’isola di La Gomera, ed è una delle riserve naturali più importanti al mondo e tutelata dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità (foto 6). Questo bosco è una vera e propria rarità che permette di compiere un tuffo nel passato fino all’Era Terziaria. Il clima della foresta è infatti lo stesso che ricopriva l’intero bacino del Mediterraneo e il Nord Africa 20 milioni di anni fa: per questo è anche soprannominata “foresta preistorica”. La foresta è ricca di piante di lauro, di tigli, arbusti che preferiscono ambienti umidi e nebbiosi e 484 specie di piante autoctone molto rare. Addentrarsi in questo luogo significa scoprire un mondo dall’incredibile fascino. Le piante e i sentieri sono avvolti da una nebbia particolare: si tratta di un elemento indispensabile per garantire la vita e la magia di questa foresta. In realtà si tratta di pioggia orizzontale che si forma principalmente nelle aree più alte. Lì si crea una pioggerella particolarmente densa che consente a questo intero ecosistema di sopravvivere.
Garajonay non è l’unico esempio dell’arcipelago, visto che a La Palma c’è El Canal y Los Tilos, dove gli alberi crescono tra burroni profondi anche 1.000 metri. A Tenerife si trova la foresta di Anaga, parte della Riserva della Biosfera dell’isola, mentre a Gran Canaria c’è il bosco di Tilos de Moya. A El Hierro, nella zona a nord di El Golfo, si trova una grande quantità di piante di lauro.
Un paradiso tutto da vedere e, quindi, ricordarsi quando si potrà circolare senza il terrore del covid.
Giornata mondiale del sonno
Dire che il sonno è un prezioso toccasana per mantenere il benessere della mente e del fisico è come scoprire la proverbiale acqua calda. A ricordare la sua importanza, però, è utile, tant’è che pensa Giornata Mondiale del Sonno, ricorrenza istituita nel 2008 dalla World Sleep Society e celebrata ogni anno il venerdì precedente all’equinozio di primavera. Giornata che quest’anno ha ricordato che un buon ritmo sonno-veglia assicura una migliore qualità della vita a ogni età, ma anche un umore positivo e prestazioni ottimali dal punto divista fisico e mentale. Mantenere un sonno regolare non è sempre facile. Un alleato contro la stanchezza è il caffè, che si conferma un’importante risorsa naturale per limitare gli effetti negavi del poco riposo, per un arco di tempo limitato. A dirlo è uno studio apparso su Science Direct e pubblicato sulla rivista scientifica “Progress in Neuro-Psychopharmacology and Biological Psychiatry”, che ha approfondito l’impatto della ripetuta carenza di sonno durante una settimana lavorava, confermando come il consumo di caffè con caffeina, durante la giornata, contribuisca a limitare il calo dell’attenzione e delle funzioni cognitive in misura maggiore rispetto a quello decaffeinato. L’indagine ha evidenziato come questo effetto positivo si sia verificato in particolare nei primi tre o quattro giorni di sonno ridotto: dal quinto e ultimo giorno, infatti, non è stata osservata alcuna differenza tra coloro che hanno consumato caffè con caffeina e chi invece ha bevuto quello decaffeinato. Quest’ultima evidenza sottolinea come gli effetti benefici del caffè sulla carenza di sonno siano solo temporanei, ricordando come non esistano sostituti a un riposo adeguato. In un video disponibile sul sito di ISIC (Instute for Scienfic Informaon on Coffee), la dr.ssa Denise Lange, coautrice dello studio, presenta e discute i principali risulta di questa ricerca.
Secondo le stime, oltre il 30% della popolazione adulta occidentale dorme meno delle 7-8 ore raccomandate nei giorni lavorativi, mentre il 15% dorme regolarmente meno di 6 ore. Una carenza di sonno continuativa può avere un impatto considerevole sulla salute e il benessere delle persone, causando, per esempio, sonnolenza e riduzione della veglia e dell’attenzione. A questo punto la dr.ssa Lange commenta “Ricerche precedenti hanno messo in evidenza che un intenso consumo di caffè con caffeina può ridurre l’impatto della privazione del sonno sul deficit di attenzione e sulla funzione cognitiva, in un contesto a breve termine. Questo studio è tra i primi a esaminare se questo effetto si riscontra in una situazione reale, in cui le bevande contenenti caffeina vengono comunemente consumate ogni giorno da persone che soffrono di riduzione cronica del sonno. Il nostro studio indica che, per qualche giorno, un consumo moderato di caffè può limitare alcune ripercussioni del sonno ridotto”.
Lo studio, condotto presso l’innovavo Institute of Aerospace Medicine con sede a Colonia, in Germania, ha evidenziato come un consumo moderato di caffè con caffeina durante l’arco della giornata aiuta a limitare gli effetti negavi sulle funzioni cognitive, come il calo dell’attenzione, dei tempi di reazione e della memoria di lavoro.