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La tenuta Nittardi era in origine una torretta di guardia posta sulle colline del Chianti Classico tra Firenze e Siena, conosciuta sin dal Cinquecento con il nome di Nectar Dei. E proprio in quel secolo l’allora proprietario, Michelangelo Buonarroti, nel periodo in cui affrescò la Cappella Sistina fece dono al papa guerriero Giulio II di alcune bottiglie del suo vino. E oggi, dopo mezzo millennio, l’attuale gestione della tenuta ha ripreso la storia così che Benedetto XVI prima e papa Francesco dopo si son visti omaggiare le prime bottiglie del vino provenienti dalla Maremma toscana simbolicamente denominate Nectar Dei.

Dal 1982 Nittardi è di proprietà di Peter Femfert e della moglie Stefania Canali. Da allora le strutture sono state rimodernate, i vigneti reimpiantati e dal 1999 l’azienda si è estesa anche in Maremma dove dispone di 17 ettari vitati con uve nazionali e internazionali.

Per ricordare e rendere omaggio a Michelangelo Buonarroti viene mantenuto un costante rapporto tra vino e arte. Ogni anno, infatti, per onorare la tradizione un artista internazionale è chiamato per realizzare due dipinti, uno per l’etichetta e l’altro per la carta seta che avvolge la bottiglia del Chianti Classico Casanuova (foto 1). Tra gli artisti che hanno collaborato si ricordano Dario Fo, Yoko Ono, Gunter Grass e via elencando. L’anno scorso, per l’annata 2007 è stata la volta di Mikis Theodorakis, artista greco compositore, musicista filosofo e promotore della libertà. Liberà per cui si è battuto prima contro i nazisti e poi gli anni della dittatura greca contro i colonnelli. Per Casanuova 2017 Vigna Doghessa ha disegnato l’etichetta rappresentando l’astrazione geometria di una melodia  mentre per la carta seta riproduce in blu l’immensità del cielo stellato (foto 2) con la mappa itinerante di un cammino che conduce alle stelle. La presentazione dell’etichetta al ristorante l’Alchimia di Milano ha fornito l’occasione per degustare oltre a Chianti Classico Casanuova di Nittardi vigna Doghessa 2017 anche i Chianti Classico Casanuova 2007 e 1997 e Riserva Nittardi 2016

Chianti Classico Casanuova di Nittardi Vigna Doghessa 2017 (foto 3)
Le uve sangiovese sono allevate a circa 450 metri di altitudine. Il 2017 è stata un’annata estrema torrida e secca con primavera e inverno poco piovosi. Ciò ha comportato una riduzione del raccolto di circa il 30-40%; le uve vendemmiate sono risultate sane e mature. Il vino ottenuto è affinato 14 mesi in tonneau francesi e 4 mesi in cemento. Alla degustazione possiede colore rosso rubino; al naso l’impatto è fruttato, con predominanza della ciliegia, quindi di piccoli frutti e note speziate. In bocca è ben strutturato con tannini presenti, ma non invadenti, buona acidità e lungo finale. E’ un vino che merita ancora qualche anno di invecchiamento per esprimere il suo potenziale.

Chianti Classico Casanuova 2007 (foto 4)
Uve sangiovese completate dal 3 % di canaiolo. Ottima l’annata e le uve sono state colte sane e mature. L’affinamento di 12 mesi è avvenuto in barrique. E’ un vino armonico, intenso e complesso con sentori di confettura, ricordi di viola e note balsamiche. I tannini sono morbidi, ed è dotato di buona acidità e lunga persistenza.

Chianti Classico Casanuova 1997 (foto 5)
Da uve sangiovese e canaiolo (3%) figlio di un’annata ricordata per l’elevata qualità delle uve e le basse rese, il vino matura 12 mesi in botti di rovere e in alcune barrique francesi. Di colore rosso rubino intenso con sfumature aranciate, è un calice suadente ricco di note olfattive che comprendono frutta a intensità balsamiche, resina di macchia mediterranea, tabacco, tamarindo, caffè. In bocca si allarga nella sua complessità, ampio spessore aromatico, trama tannica presente, ma bene intessuta, buona acidità che vivacizza la beva e lunga persistenza.

Chianti Classico Riserva Nittardi 2016 (foto 6)
Da uve sangiovese e merlot 3% allevate in Vigna Alta a 500 m di altitudine. L’annata è stata memorabile, e regge il confronto con quella precedente. Il vino matura 24 mesi in tonneau dei quali 20% nuovi, 6 mesi in cemento e 9 mesi in bottiglia. Nel calice riflette colore rosso rubino intenso. al naso il mirtillo e la ciliegia sono predominanti, ma non mancano nuance speziate. In bocca è dotato di buon corposità con tannini ben integrati, piacevolmente fresco e al tempo stesso morbido dotato di più che buona persistenza. E’ un vino giovane che da degustare nuovamente nei prossimi anni.

Si tratta di vini complessi, intensi, ben equilibrati dove l’acidità è presente in modo e garbato e i tannini sono giustamente presenti con intensità diverse secondo la maturità del vino.

I primi tre vini sono stati propositi con Risotto Milano-Roma (foto 7) e Ramen all’italiana (foto 8), mentre Nittardi Riserva 2016 con Costine di maialino laccato, cavolo rosso e pach choi (foto 9).

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