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Biografia

Fiammetta Fadda è esperta di alta gastronomia e bien vivre.

Ha diretto Grand Gourmet, il periodico Electa Mondadori che ha introdotto in Italia la nouvelle cuisine e la cucina di design; scrive su Panorama; su LA7 ha  partecipato in qualità di critico gastronomico ai programmi “Chef per un giorno” e  “Cuochi e Fiamme”. È contributing editor di La Cucina Italiana, storica testata entrata da un anno nella scuderia della casa editrice Condé Nast.

Da appassionata della tradizione gastronomica italiana, è  vicedelegato dell’Accademia Italiana della Cucina di Milano. E’ Dame Chevalier de l’Ordre de Coteaux de Champagne.

In confidenza fin dall’infanzia con una cucina familiare di grande qualità, e temprata da molte puntate gastronomiche in giro per il mondo, è nota per avere un palato sperimentato e avventuroso. È sportiva, rotariana, laureata in lettere antiche. Sostiene che il mestiere di critico gastronomico non implica l’aumento del girovita, cosa che la rende antipatica ad alcuni e simpatica ad altri.

12 Tweet Interview

1

L’errore imperdonabile nel galateo
Mettersi il coltello in bocca

2

L’errore imperdonabile in cucina
La mancanza di pulizia

3

L’ingrediente da celebrare
I nuovi mix di ingredienti esotici

4

La musica diffusa che ti piacerebbe in un ristorante
L’arpa jazz di Cecila Chailly

5

Il luogo più romantico a Milano in cui portare il/la partner
Perché, esiste?

6

l personaggio milanese che inviteresti a cena
Umberto Veronesi

7

Il punto debole di Milano
Non tirare mai giù la “clér”, la saracinesca

8

Il punto forte di Milano
Non tirare mai giù la “clér”

9

Il museo che a Milano ancora non c’è
La Pinacoteca di Brera: sono trent’anni che è in fieri

10

Un suggerimento al sindaco
Multare l’arroganza dei ciclisti

11

La tua città preferita
Parigi

12

Un motto su misura per te
Aiutati che Dio t’aiuta

. . .

Tu e Milano
Di Milano mi è sempre piaciuta la capacità di accogliere e apprezzare chi sa fare bene e con orgoglio il suo lavoro, secondo l’onorato proverbio lombardo “offelee fa el tò mestee????”, pasticciere fa il tuo mestiere. E nello stesso tempo di saper afferrare l’idea nuova e geniale. E incoraggiarla. In Italia Milano è la città aperta e giovane, quella che dà la spinta a chi viene da fuori. Tanto che è con un certo senso di perdita che si prende nota del fatto che, per strada, l’accento milanese, segnale di concretezza e operosità, è scomparso. Quanto al vestirsi (colpa-merito di Giorgio Armani), le donne milanesi sono noiosissime: un collegio, come a New York. Ma, per puro caso, Milano ha una grande virtù: si trova a metà strada tra alcuni dei più bei laghi d’Europa, la montagna, la Riviera. Due ore di guida e la ricarica è assicurata.

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