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L’enologia toscana è storicamente associata ai grandi vini rossi. I vini bianchi, però, hanno saputo in tempi più recenti conquistare l’attenzione di consumatori attenti per lo stile e spesso l’eleganza. Ma gli spumanti, specie Metodo Classico, sono una vera rarità e diventano unici se prodotti a Bolgheri, famosa non solo per i cipressi “alti e schietti” di carducciana memoria, ma anche per un’enologia ai vertici qualitativi italiani.

Ed è di Bolgheri l’azienda Fornacelle che ha arricchito la collezione di etichette con due Metodo Classico, appena varati, da uva Vermentino. Vini che rispondono alla ricerca di piacevolezza, esaltando freschezza e sapidità, nelle versioni Extra Brut (foto 1) e Dosaggio zero (foto 2), prodotti in poco più̀ di 2600 bottiglie.

La genesi di questa nuova produzione vede un lavoro di zonazione e di selezione dei vitigni maggiormente adatti a quello specifico, circoscritto territorio. Zonazione che ha quindi tenuto conto della composizione del suolo, dell’esposizione e del microclima ricercando l’equilibrio perfetto tra quantità e qualità. Pertanto si è parametrata alla brezza marina che qui è protagonista, così come alla composizione del terreno che è eterogeneo, ossia sassoso, calcareo, ma anche franco sabbioso e anche ad altri fattori, supponiamo, come la biodiversità.

Extra Brut e Dosaggio zero Fornacelle, sono due Metodo Classico nati per riprodurre un’espressione il più possibile territoriale e il che spiega anche il periodo sui lieviti, il minimo indispensabile, di 12 mesi. Questo per conservare al meglio l’aromaticità̀ tipica del vitigno così da ottenere spumanti dalla beva non impegnativa, ma immediata.

«I Metodi Classici Extra Brut e Dosaggio Zero sono un’opportunità̀ per noi di approcciarsi a questo prodotto, innovativo per quanto riguarda Bolgheri – affermano Stefano Billi e Silvia Menicagli (nella foto 3), titolari dell’azienda – Ci sono sempre piaciute le sperimentazioni».

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