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La Plantze Nagòtt. Man mano che ci si allontana dalla Valle d’Aosta, i vini valligiani sono sempre più introvabili. Si stappano sul posto quando si va in vacanza in Valle, se ne compra un cartone da portare a casa, ma poi nella GDO così come nelle carte dei vini dei ristoranti di altre regioni scompaiono. Considerato che sono referenze valide e di grande piacevolezza, spiace che sia così difficoltoso poterli reperire.

Tutto ciò per dire che abbiamo degustato La Plantze Nagòtt del 2015, sicuramente rosso di un’annata felice. A produrlo è un giovane viticoltore, Henti, figlio d’arte se si considera che è l’ultima generazione degli Anselmet, famiglia nota a chi conosce i vini valdostani per la reputazione delle proprie etichette. Henri vinifica Nagòtt da uve Petit Rouge 50%, Fumin 25%, Comalin 10%, Mayolet 10%, Prëmetta 5% allevate in un’unica parcella a Montagnine di Saint-Pierre da una vigna posta a 800 metri di altitudine in terreno sabbioso con marne messa a dimora nel primo dopoguerra.

Il vino esprime tutta la personalità del giovane vigneron per la leggera surmaturazione delle uve, per l’affinamento in barrique francesi e per non essere filtrato. Dopo la vendemmia la fermentazione ha luogo in acciaio che si protrae per 25 giorni, quindi affina in barrique per 18 mesi ed è successivamente messo in bottiglia. Una curiosità, il nome Nagòtt, in milanese significa niente, ed è stato mutuato dal titolo di una canzone del cantautore Davide Van De Sfroos. E’ un vino che non passa inosservato.

Alla degustazione presenta colore rubino tendente al granata.

Il profumo è pulito, intenso con impatto fruttato in cui si riconoscono la prugna, la ciliegia, la marasca e poi ancora ricordi floreali di viola, di glicine; seguono note minerali di grafite, e ricordi speziati di vaniglia, nuance di pepe bianco.

In bocca è caldo, avvolgente con tannini soffici, suadente; è un vino verticale, dotato di salda struttura sostenuta da 14 gradi alcolici.

Temperatura di servizio: 16 °C

Abbinamenti: nocetta di cervo in salsa al mirtillo nero

Nota emozionale: malga primaverile

Di questo Autore