Al contrario di ciò che succede in enologia, dove ogni termine ha un preciso significato e non si può confondere bottiglia con barrique, in campo gastronomico, nella scrittura delle ricette, è utilizzato un linguaggio molto più disinvolto, per nulla rigoroso.
Grazie alla rete un numero sempre maggiore di persone ha potuto postare le proprie ricette non sempre scritte in modo rigoroso. Se leggiamo un ricettario pubblicato da una casa editrice affidabile, ci accorgiamo che il linguaggio è appropriato, in quanto una redazione specializzata ha eseguito l’editing delle ricette utilizzando norme editoriali precise; pertanto non si trovano molte approssimazioni o neologismi.
Per contro leggendo ricette postate direttamente dall’autore che non padroneggia l’ABC della gastronomia, e non rilette da un redattore, ci accorgiamo di come alcuni termini siano impropriamente utilizzati come sinonimi. Per quanto riguarda i recipienti di cottura, per esempio, il termine pentola in tutte le sue declinazioni da pentolino a pentola dai bordi alti, è utilizzato come sinonimo di padella, tegame, casseruola, recipiente di cottura (foto 1). Il “pentolino” va bene per mille preparazione. La difficoltà a riconoscere il giusto recipiente di cottura per una determinata preparazione porta all’uso di pentola come termine generico adattabile a ogni cottura.
Ma non si tratta di una utile semplificazione, bensì di una generalizzazione che non giova alla credibilità della cucina in rete. Quindi se vogliamo friggere con tanto olio sceglieremo una padella capace, e non una pentola dai bordi alti.
Definiamo pentola il recipiente di cottura la cui altezza è pari o superiore al diametro per cui dire pentola dai bordi alti è un’inutile precisazione in quanto la pentola è il recipiente con le pareti proporzionalmente più alte e pertanto l’autore della ricetta allude a un recipiente che pentola non è.
Inoltre friggere nella pentola è l’indicazione a un altro recipiente di cottura, per esempio la padella, in quanto il recipiente meno adatto alla frittura è proprio la pentola (foto 2).
Esiste un recipiente di cottura simile alla pentola, vale a dire la casseruola e dunque è più comprensibile che i due recipienti possano essere confusi. Di fatto però la casseruola ha altezza inferiore al diametro, ossia circa la metà, risulta rispetto alla pentola più bassa, pertanto non è difficile da distinguere.
La pentola è adatta a cuocere i cibi da bollire o da lessare come nel caso della carne del bollito, ed è meno adatta a preparazioni che richedano rosolature, soffritti. La casseruola permette più agevolmente di rosolare lo spezzatino, di preparare il soffritto per preparazioni in umido, di tostare il riso per il risotto, cucinare paste risottate in luogo della padella.
Utilizzare termini corretti significa non costringere il lettore a compiere sforzi interpretativi… o a cercare pentole dai “bordi” alti.