Vinitaly 2024 è stato l’occasione per degustare le novità enologiche e le anteprime di alcune annate. Pertanto vi raccontiamo, con i produttori, sei vini molto particolari. Avendo a disposizione decine di migliaia di etichette esposte nello stesso luogo, come in un infinito banco di assaggio, si possono cercare e trovare vini particolari per uve utilizzate, metodi di coltivazione e di vinificazione, oppure per caratteristiche della zona di produzione.
Pur credendo che ogni vino sia unico, ne abbiamo selezionati alcuni molto caratterizzati che qui elenchiamo in ordine alfabetico.
Vi raccontiamo, con i produttori, sei vini molto particolari
Il Pestifero Marche Bianco Frizzante IGP 2023 Tenuta di Tavignano
È un vino che rompe gli schemi e si capisce già dall’etichetta che etichetta non è, ossia un volto stilizzato che sorride, ma ha un cuore antico. “Riprende il modo dei nostri nonni di produrre vino” ci spiega Ondine del la Feld General Manager presso la Tenuta. “Cominciavano la fermentazione in vasca, e quando arrivava il freddo, non riuscendo a controllare la temperatura, chiudevano la fermentazione e imbottigliavano il vino che conteneva ancora zuccheri. In primavera con i primi caldi, grazie al residuo zuccherino il vino rifermentava diventando frizzante.” Pertanto per produrre Pestifero la fermentazione viene interrotta quando il vino ha ancora 20 g/l di zucchero. È quindi quindi imbottigliato dove ha luogo la seconda fermentazione: in pratica un vino ancestrale. Anche l’uvaggio è insolito, ossia verdicchio completato da sangiovese vinificato in bianco. E per rimanere nell’insolito, la tappatura è a corona (che è quella che utilizzano generalmente gli Champagne quando affinano sui lieviti) “È un metodo classico senza sboccatura” chiosa Ondine de la Feld. Alla degustazione è piacevolmente agrumato, con note di albicocca, pastoso, fresco.
Ipsus Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2019 Mazzei 1435
Nasce dalle uve di un vigneto di circa 40 anni di 6,5 ettari acquistato in località Caggio acquistato nel 2006. Giovanni Mazzei Export Director dell’Azienda di famiglia proprietaria, ci spiega che da quel vigneto “si otteneva un sangiovese, particolare, diverso dagli altri locali, con una spiccata caratteristica di piacevole viscosità; questo ci ha fatto pensare che qui avremmo potuto ottenere un vino diverso”. L’azienda ha pertanto deciso di valorizzare l’impianto per ottenere un Sangiovese che si distinguesse per caratteristiche, un Sangiovese molto particolare e ciò ha comportato numerosi interventi. La conduzione è diventata biologica, sono state ridotte le rese a tutto vantaggio delle uve, con inerbimento permanente per una migliore gestione del vigneto. Inoltre sono stati eseguiti intervenuti in modo da dare la possibilità alle viti di autoregolarsi così che potessero adattarsi al meglio all’ambiente, pertanto meno cimature, maggiore apparato fogliare, utilizzo di induttori naturali (estratti naturali che permettono di sviluppare le difese immunitaria della pianta) e i risultati sono stati molto positivi. La zona inoltre è vocata, ventilata, aperta e ciò favorisce queste pratiche non invasive. “Il vigneto è stato suddiviso in 6 parcelle” prosegue Giovanni Mazzei “e per dare massimo risalto al vino effettuiamo 18 micro vinificazioni”. La fermentazione-macerazione avviene in acciaio e in tonneau per 22 giorni; il vino è poi elevato in tonneau di legno nuovo, salvo 13 hl in vasca di ceramica. Dopo 24 mesi, ha luogo l’assemblaggio in vasca di ceramica dove il vino riposa per 4-5 mesi prima di affinare 18 mesi in bottiglia. Pertanto l’annata 2019 è stata commercializzata nell’ ottobre del 2023. Alla degustazione note di frutta rossa e nera e aromaticità speziata, tannini finissimi.
PC Contrada Bianco Terre Siciliane IGP 2021 Vini Franchetti
Andrea Franchetti, definito il filosofo del vino, aveva intuizioni decisamente geniali. Arrivato sulle pendici dell’Etna, ha dato vita al progetto Passopisciaro con il recupero di vecchi vigneti abbandonati sul terrazze secolari del vulcano siciliano a circa mille metri di altitudine. Oltre a produrre vini rossi “volle dar vita” come spiega Lene Bucelli Head of Marketing dell’Azienda “a un bianco classico e pertanto piantò uve chardonnay“. Da queste vigne che oggi hanno circa 20 anni quattro anni fa l’azienda ha cominciato a produrre Contrada PC. “Ottenuto unicamente con uve chardonnay” precisa Lele Bucelli “il vino evidenzia i caratteri propri del territorio non assimilabili ad altri in quanto elevata altitudine, composizione del terreno vulcanico, grandi escursioni termiche che in estate arrivano a raggiungere 30 °C (dai 40 °C del dì ai 10 °C della notte) comunicano peculiarità uniche.” Le uve sono diraspate e criomacerate per almeno 12 ore; dopo la pressatura soffice la fermentazione si svolge in botti di legno di non oltre 20 hl. Il vino ottenuto matura sui lieviti fini per almeno 6 mesi ancora in botti di 20 hl, quindi affina 6 mesi in bottiglia. Nel calice è ricco, di buona complessità, sapido, minerale, ma sorprendentemente fresco.
Salina Rosato IGT Cantine Colosi
Il vigneto si trova sul Monte dei Porri a Salina, vulcano spento con terreno di tufo sbriciolato ricco di sostanze organiche e minerali. La produzione cambia sensibilmente di anno in anno in base all’andamento climatico e soprattutto alle piogge. È una viticoltura eroica con impianto del vigneto realizzato a terrazze con muretti a secco per via dei terreni scoscesi che non permettono lavorazioni manuali. Una particolarità dei vigneti dell’isola è che non possono essere irrigati e l’unica acqua acquisita è quella piovana e pertanto le viti in estate vanno spesso in stress idrico. “Il vino” precisa Lidia Colosi, della famiglia proprietaria “è prodotto con uve nerello mascalese e corinto nero in pari quantità. La colorazione del vino, che dal rosa assume sfumature che virano al rosso, è data dal corinto nero” un’uva ricca di antociani che durante la brevissima macerazione di 2-3 ore si sciolgono nel mosto. Il vino è prodotto in assoluta riduzione evitando contatti con l’ossigeno con l’utilizzo dell’azoto. La fermentazione avviene in vasche di acciaio così come la maturazione di 2-3 mesi prima dell’imbottigliamento. Intensità floreali, salinità data oltre che dal terreno anche dalla vicinanza al mare, mineralità e freschezza definiscono il sorso.
Trebbiano Le Anfore di Elena Casadei, Trebbiano Toscana IGT Elena Casadei
Nel 2000, in Azerbaijan, Stefano Casadei, di un altro suo vino in anfora abbiamo scritto qui, in visita alle cantine georgiane rimane conquistato dall’impiego che localmente si fa delle anfore nella vinificazione e non esita ad acquistarne qualcuna. La figlia Elena, residente all’estero, tornata nell’azienda di famiglia per una vendemmia, si innamora del mondo del vino, mondo che aveva sempre rifiutato, e pertanto decide di fermarsi. E quando il padre le regala le anfore, le si apre un mondo: nasce l’idea di creare una linea inedita a queste dedicata e allo scopo ne vengono acquistate altre di terracotta dell’Impruneta .
“Il vino è prodotto unicamente con uve trebbiano” ci spiega Elena Casadei. “Dopo la vendemmia manuale, i grappoli sono diraspati e pigiati sofficemente, quindi, anziché separare il mosto dalle bucce come vuole la vinificazione in bianco, il pigiato è lasciato fermentare in anfora dove macera per circa 4 mesi.” Il vino affina in altre anfore per circa 6 mesi prima di essere imbottigliato.
Al naso è decisamente complesso, con ricordi fruttati e floreali, sentori agrumati, sorso pieno, avvolgente, fresco, minerale, lungo.
Venturone Vino Rosso Appassimento Citra
L’Abruzzo enologico trova in Citra la realtà vitivinicola più rappresentativa. Fondata nel 1973 riunisce nove cantine sociali per un totale di 3000 famiglie di soci conferitori con un’estensione di 6000 ettari vitati. Produce tre linee di vini e non mancano le novità. Una di queste, un nuovo vino rosso, si chiama Venturone, e ci è stato presentato da Giuseppe Colantonio Marketing Manager di Citra Vini per le sue particolarità.
“I vini rossi abruzzesi” ci spiega il manager “sono in genere associati alle uve montepulciano. Venturone si scosta dalla tradizione perché pur comprendendo il montepulciano impiega anche il merlot, per andare incontro alle attuali tendenze del mercato dove sono sempre più richiesti i vini easy drinking anche nei rossi. “Ma non è questa l’unica particolarità. Infatti le uve prima della vinificazione, sono appassite per qualche settimana-un mese e ciò spiega il nome che volutamente strizza l’occhio all’Amarone, pur avendo caratteristiche diverse.” La fermentazione – macerazione del pigiato e la maturazione del vino ottenuto si svolgono in acciaio sino ai primi di marzo, giorni in cui viene imbottigliato e dopo circa due mesi è commercializzato. “L’aspetto fondamentale di Venturone” sottolinea Giuseppe Colantonio “è dato dalla piacevolezza al palato, cui si aggiungono suadenza e giusta rotondità”. È un rosso morbido, senza però essere “ruffiano” o marmellatoso, con sentori di frutti a bacca rossa, nota di amarena, con nuance di cacao e di cioccolato.
Ziller 47 Vino bianco non fortificato Gorghi Tondi
Nasce da uve grillo ed è prodotto come il Marsala, ma senza aggiunta di alcol. “È un vino ossidativo non fortificato” spiega Annamaria Sala, che con la sorella Chiara guida l’Azienda “è un progetto che nasce nel 2010 come prima annata che poi ha avuto compimento due ani fa dopo che mio padre è venuto a mancare; io e mia sorella gli abbiamo dedicato questo vino. Ziller era il suo soprannome da giovane, 47 il suo anno di nascita. Non è prodotto da un’unica vendemmia, ma è un blend di più annate ossia 2010-2011-2012 con prevalenza della 2010. È un vino della tradizione che però ha voglia di guardare al futuro”. Il Marsala è un vino poco approcciabile dalle nuove generazioni anche per l’alcolicità elevata. Ziller 47 è una sua rivisitazione, più attuale ed elegante, e più immediata anche per le nuove generazioni. Dopo la pressatura soffice e una macerazione pre-fermentativa, il mosto fermenta in acciaio per alcuni mesi. Il vino è elevato in botti grandi da 20 hl di rovere francese d’Allier, botti leggermente scolme tenute a temperatura costante per almeno 11 anni sui lieviti nobili. In superficie si uno strato sottile di flor, come per il Marsala, ossia un velo di lieviti che protegge il vino dall’ossigeno, preservandolo da un’eccessiva ossidazione. Il vino imbottigliato affina per altri 6 mesi prima di essere immesso sul mercato. Alla degustazione si riconoscono agrumi canditi albicocca disidratata, caldarrosta, caramello e una lieve nuance torbata.