La presentazione di questo nuovo Champagne è stata l’occasione in cui Alberto ha aperto nuovamente le porte della sua sede italiana a Castellamonte, in provincia di Torino, dove ha convertito un edificio di sua proprietà in una maison dove fare affinare le etichette nate dalla sua passione e competenza, oltre a quelle di Maison Indipendenti, tutte di vignaioli Récoltant Manipulant, che ha scelto di importare
La presentazione della sua decima etichetta, ci ha portato di nuovo in questo luogo che simboleggia, con i suoi interni raffinati, la passione del suo ideatore. Dopo essere diventato dapprima importatore di Champagne, da quelli di Jean -Philippe Trousset a Rochet-Bocart, da Gallois-Bouché a Bonnevie Bocart, ha stretto poi amicizia con Erik De Sousa (fra i più stimati produttori del dipartimento), in seguito ha acquistato vigneti nelle zone più vocate, diventando così produttore di etichette, frutto dell’incontro tra il suo gusto italiano e la tradizione francese, che esprimessero la sua visione in tal senso.
Mon Idée de Cramant 2014 Maison Massucco (abbiamo presentato la Maison qui), con i suoi 10 anni sui lieviti, vuole simboleggiare la passione di Alberto per lo Chardonnay, essendo come altri quattro della gamma un Blanc de Blancs. Inoltre, rispetto a Mon Idée de Cramant 2018, affinato sui lieviti 3 anni e, dopo il dégorgement, dosato in versione Nature con 2g /l, in questa nuova versione non lo è stato per mantenere integra la sua naturale ricchezza di dettagli e sfumature.
Come la sua espressione più recente proviene da vigneti Gran Cru di Cramant, nella Côte des Blancs, dove il produttore si ispira, in ogni annata, assaggiando gli acini passeggiando nei filari.
Nell’occasione di questa visita ci ha raccontato che ha scoperto che Hemingway beveva tanto Champagne per non avere problemi di abbinamenti durante i suoi pasti. Conoscendolo sempre di più potrebbe essere un motivo in più che ha accresciuto la sua passione…
La degustazione della novità
Le sole uve di Chardonnay conferiscono a questo champagne complessità e territorialità, volti a sottolineare la sua più pura essenza. Questa nuova etichetta di Alberto sintetizza l’esperienza e la filosofia di Massucco, con la sua morbidezza accompagnata dai ricordi e dalle sensazioni di una Borgogna affacciata alla Champagne. Sottolineiamo che in cantina ha fatto, dopo la prima fermentazione, un parziale affinamento in legno. Esordisce nel calice con una tonalità oro luminoso, un perlage fine e persistente. Il suo naso intenso apre con un tocco lieve di ossidazione che ne amplia i sentori di pasticceria, seguito da frutta esotica, poi di cedro candito, di fiori gialli di calicanto, per poi sfumare su una nota tostata di moka. I 10 anni sui lieviti lo rendono uno Champagne cesellato nei minimi particolari, dal sorso fresco, cremoso, dall’ottima persistenza, accompagnato da un lento crescendo di piacere sorso dopo sorso.
Photo @ Benedetta Bassanelli