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Barone Pizzini, la storica cantina di Franciacorta pioniera del biologico ha stupito ancora una volta con un’assoluta eccellenza che rappresenta la massima espressione del territorio ed è frutto di anni di studi e ricerche: il Progetto Tesi e la sua prima creazione Tesi 1.

Tesi nasce dalla volontà di riscoprire l’antico vitigno autoctono Erbamat, di cui si hanno notizie già nel 1556 nell’ opera “Venti giornate della vera agricoltura” di Agostino Gallo in cui nella giornata dedicata alla vite, citando Messer Giambattista Avogadro così scriveva: “ Non manco sono buone le albamatte, atteso che fanno vino più gentile d’ogni altro bianco, ma perché tardino a maturare, egli non è perfetto fino al gran caldo, e più quando ha passato l’anno”. Una perfetta citazione delle caratteristiche principali di quest’ uva così particolare che dà grappoli di notevoli dimensioni, ha una buccia sottile, pochi polifenoli e maturazione lenta e molto tardiva, elementi che si ritrovano poi nel vino che presenta piacevoli doti di acidità e mineralità.

Il Progetto Tesi, in attesa di poter degustare Erbamat nei Franciacorta DOCG di prossima generazione ( la modifica del disciplinare ha infatti previsto l’utilizzo di Erbamat solo fino ad un massimo del 10% nei Franciacorta DOCG a partire dalla vendemmia 2017 ), comprende la creazione di 3 vini spumanti metodo classico con tre uvaggi: Tesi 1 ( 60% Erbamat, 20% Pinot Nero, 20% Chardonnay ), Tesi 2 ( 40% Erbamat, 30% Pinot Nero, 30 % Chardonnay ) e Tesi 3 ( 34% Erbamat, 33% Chardonnay, 33% Pinot Nero ). Tesi 1 ha un affinamento sui lieviti di almeno 60 mesi ed è prodotto in 6.000 bottiglie di cui 4.000 in commercio dagli ultimi mesi del 2018, per Tesi 2 e Tesi 3 dovremo invece aspettare i prossimi anni.

Degustazione Tesi: è un vino vivace e scattante, alla vista si presenta di colore giallo paglierino brillante, con un perlage molto fine, al naso mantiene la sua notevole vivacità partendo con delle piacevoli note erbacee di fieno fresco e di fiori di biancospino per poi evolvere arricchendosi con delle note di miele, pan brioche e cuoio. All’assaggio presenta mineralità e freschezza molto piacevoli e un ventaglio di note agrumate che spaziano dal limone al pompelmo giallo. Ottimo per l’aperitivo, trova il suo massimo connubio con i piatti di pesce: dalle insalate di mare, ai plateau di crostacei fino all’orata o il branzino al forno, ma anche primi ai ricci o ai frutti di mare.

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